> > Caso Emanuela Orlandi, al via l'esame dei reperti

Caso Emanuela Orlandi, al via l'esame dei reperti

caso emanuela orlandi

Continuano le verifiche sul caso Emanuela Orlandi. Al via gli esami sul contenuto degli ossari ritrovati al Cimitero Teutonico.

Nella mattinata di oggi, sabato 20 luglio, saranno avviati gli esami dei resti contenute negli ossari individuati al di sotto della pavimentazione di un’area del Pontificio Collegio Teutonico, chiusi da una botola. Alla repertazione assisteranno il legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, e il genetista Giorgio Portera, che a quanto riporta Rai News, sarebbero già all’interno del Cimitero Teutonico. Ciò che ci aspetta di trovare sono le ossa delle due principesse, Sophie von Hohenlohe, morta nel 1836 e Carlotta Federica di Mecklemburgo, deceduta quattro anni dopo, nel 1840. Le loro tombe infatti erano state aperte l’11 luglio scorso, ma erano state ritrovate vuote.

Caso Emanuela Orlandi, gli sviluppi

Era il 22 giugno 1983 quando Emanuela Orlandi, allora 15enne, è scomparsa nel nulla a Città del Vaticano. Nessuno ha più saputo nulla di lei e giorno dopo giorno, un fitto alone di mistero ha avvolto la storia della giovane che non è mai stata ritrovata, né viva né morta. Nel corso degli anni sono state tante le segnalazioni che hanno dato false speranze alla famiglia, che ora, come detto dal fratello, vuole solo “arrivare alla verità”. “Anche se ogni volta è come buttare sale su una ferita aperta, andiamo avanti e non ci arrendiamo. La vicenda-farsa delle tombe vuote del Cimitero Teutonico della Santa Sede, conferma che all’interno del Vaticano c’è qualcuno che a tutt’oggi vuole tenere vivo il caso della scomparsa di mia sorella per ricattare qualcun’altro”.

Le speranze del fratello

Pietro Orlandi ormai da anni prova a darsi pace, senza però riuscirci. Sull’analisi dei resti trovati negli ossari ha detto: “Da un lato mi auguro di trovare qualche resto di Emanuela per mettermi finalmente l’anima in pace, dall’altro spero di non trovare nulla perché voglio continuare a pensare che mia sorella sia viva. Ormai da tempo convivo con questo terribile doppio stato d’animo”.