> > Affidi Bibbiano: due figli restituiti al padre dopo oltre un anno

Affidi Bibbiano: due figli restituiti al padre dopo oltre un anno

bibbiano

Sono due i bimbi restituiti al padre sul caso Bibbiano: si tratta, per il momento, di un inserimento di tre ore per due volte a settimana.

Il caso degli affidi di Bibbiano torna nelle prime pagine dei media: questa volta, però, due figli sono stati restituiti al padre dopo più di un anno. A prendere la decisione è stata la prima sezione del Tribunale ordinario di Parma. La notizia, inoltre, ha raggiunto anche Federica Anghinolfi, la direttrice dei servizi sociali indagata per Angeli e Demoni. Questi figli, dopo l’allontanamento dal padre, sarebbero stati affidati alla compagna. Nel frattempo, però, la donna aveva instaurato una relazione con un’altra donna conoscente di Anghinolfi. Infine, secondo i servizi sociali di Val D’Enza, il padre aveva perso la potestà genitoriale sui suoi figli.

Bibbiano, figli restituiti al padre

Sono due i bimbi restituiti al padre sul caso Bibbiano: si tratta, per il momento, di un inserimento di tre ore per due volte a settimana. Tuttavia, il padre ha potuto riabbracciare due dei tre figli che gli erano stati strappati. Attraverso la nomina del Consulente tecnico d’ufficio potrà iniziare il percorso di reinserimento dei figli nella casa del padre. Da questo momento, infine, inizierà una normalizzazione.

Il giudice

Le parole del giudice del Tribunale di Parma sono dure e ripercorrono il comportamento dei servizi sociali. Il giudice sottoscrive: “Il Tribunale per i minorenni aveva adottato il provvedimento sopraindicato sulla base di una ricostruzione gravemente falsata (delle condizioni dei minori e delle competenze genitoriali) da parte dei Servizi Sociali. Questi ultimi non avevano volutamente riferito fatti relativi alla madre, quali, ad esempio, un tentativo di suicidio della stessa. Avevano stravolto i dati emergenti dalle osservazioni a danno del ricorrente (il padre; ndr)”. A tale riguardo viene citata anche l’inchiesta relativa a Angeli e Demoni. “I servizi sociali – dice il giudice – si erano preoccupati esclusivamente dei due figli più piccoli della coppia. Avevano lasciato il figlio maggiore, peraltro affetto da gravi patologie, a vivere presso il padre, ritenuto pertanto idoneo dai medesimi servizi ad occuparsi del primogenito”.