> > Aggressione a coetanei e disabile, indagata una baby gang di Pordenone

Aggressione a coetanei e disabile, indagata una baby gang di Pordenone

allerta terrorismo

E' in una comunità il "capo" di una baby gang della provincia di Pordenone. I giovani sono accusati di aggressione a coetanei e a un disabile

Oggi sempre più spesso ci troviamo di fronte a gruppi di adolescenti che si strutturano con dei comportamenti devianti. Si danno manforte a vicenda e perseguono evidenti finalità violente. Aggressioni, furti, vandalismo, stupri, omicidi e anche spaccio di droga. Aumenta la bestialità, la crudeltà, la cattiveria, specie tra i più giovani. Cresce la microcriminalità organizzata, come ricorda l’Agi, e con questa i reati minorili. Più si è violenti, più si commettono crimini contro la persona, più i giovani sembrano trovare del macabro appagamento. A rendere ancor più agghiacciante dati in sé spaventosi e allarmanti, è l’età dei minori coinvolti. Quest’ultima, infatti, risulta sempre più bassa. E non più solo ragazzi provenienti da famiglie disagiate e spesso assenti. Ormai sono implicati giovani di tutti i ceti sociali. In crescita anche il numero di ragazze coinvolte in azioni criminali, informa l’Agi. Anche nella provincia di Pordenone è stata sventata una baby gang accusata di aggressione a coetanei e a un adulto disabile.

Aggressione a coetanei e a un adulto disabile

Un gruppo di giovanissimi residenti in provincia di Pordenone sono accusati di aver aggredito alcuni coetanei e persino un signore disabile. Dopo le indagini compiute dalla Squadra Mobile della Questura di Pordenone, il “capo” della baby gang è stato mandato in una comunità. Insieme al quindicenne in questione, è indagato un ragazzo di solo un anno più grande. I due, informa l’Ansa, devono rispondere di tentata rapina pluriaggravata, tentata estorsione in concorso, spaccio di sostanze stupefacenti, truffa e appropriazione indebita. La Procura per i Minori di Trieste ha richiesto il provvedimento restrittivo, poi disposto dal Gip. Durante una conferenza stampa convocata alle 11 dal Questore Marco Odorisio si renderanno noti i dettagli della vicenda.

Molti dei ragazzi appartenenti a baby gang criminali fanno consapevolmente leva sul fatto che “nessuno gli possa fare niente” sotto i 14 anni. Ogni minore ha una sua storia, molti sono più fragili e manipolabili, altri più brutali e consapevoli. Ci sono tanti ragazzi che sanno cosa sia lecito o illecito, ciò che è giusto e quello che non lo è. Pienamente consapevoli, quindi, di mettere in atto comportamenti violenti. Per questa ragione, così lucidi nel momento in cui commettono un atto deviante, saprebbero altrettanto lucidamente rispondere del reato commesso.

Nei bambini lo sviluppo precoce di una personalità aggressiva è un segnale che può favorire la formazione di una persona antisociale.