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Caso Bibbiano, parla un padre: "Ho riabbracciato i miei figli"

sistema Bibbiano

"Sono segnati. Bisogna fargli dimenticare gli interrogatori e gli psicologi" dice un padre preoccupato.

Due bambini ieri finalmente hanno potuto riabbracciare il loro padre, ma anche lui ha potuto riabbracciare i suoi figli. Sono 4 i bambini, protagonisti dell’inchiesta Angeli e Demoni, che hanno potuto riabbracciare le proprie famiglie, quei genitori da cui erano stati ingiustamente tolti. A deciderlo è stato il tribunale di Bologna che ora continuano il proprio lavoro ampliando gli accertamenti anche ai casi non citati nell’inchiesta. “A portarmeli via erano stati i servizi sociali della Val d’Enza. Ma dopo più di un anno ieri i miei due bambini sono tornati a casa, doveva vedere la loro felicità” dice ad Avvenire un padre che ha potuto riabbracciare i propri figli dopo l’incubo vissuto.

Caso Bibbiano, parla un padre

“Io per un anno e mezzo ho registrato tutto, di nascosto tenevo il cellulare in tasca e registravo. Ho consegnato il tutto alla Procura di Reggio Emilia, che anche da queste ha aperto l’inchiesta” racconta l’uomo, il cui incubo è iniziato dopo la separazione dalla moglie, dovuta ad una relazione di lei con un’altra donna: “Per il bene dei ragazzi ho accettato la separazione consensuale e l’affido condiviso, che funzionava bene. Ci dividevamo i figli al 50%” racconta. Il figlio maggiore avrebbe però preso male il cambio di orizzonti della madre, iniziando a frequentare compagnie sbagliare. Un giorno ha alzato le mani contro il padre e questo nel cercare di contenere il suo pugno, gli ha rotto una falange: “È stato l’inizio della fine” dice. Da lì è infatti iniziata una lunga serie di visite dei servizi sociali, relazioni false e colloqui con i bambini. Per sfuggire ai servizi sociale della Val d’Enza, l’uomo finge addirittura di cambiare residenza, passando così la pratica a Parma. Proprio qui i nuovi giudici visionano le relazioni della Val d’Enza, che definiscono “gravemente falsate”.

Padre riabbraccia i bambini

Sono felice – dice a vicenda conclusa – Abbiamo vissuto la prima giornata insieme. Volevo portarli fuori in bici ma mi hanno chiesto di goderci la nostra casa. Sono segnati da ciò che è accaduto e bisognerà fare in modo che dimentichino gli interrogatori e gli psicologi. Gli incubi che hanno rischiato di minare la loro infanzia” dice preoccupato.