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Carabiniere ucciso, parla la famiglia di Elder: "Siamo scioccati"

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Carabiniere ucciso a Roma. Parlano i parenti di Elder: "Siamo scioccati per quanto successo. Le nostre condoglianze alla famiglia"

Proseguono senza sosta le indagini sulla morte di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso nella notte tra sabato e domenica. Sono due i ragazzi arrestati che hanno poi confessato l’omicidio. Poco dopo la notizia della convalida del fermo, arriva il comunicato dei familiari di uno dei due, Finnegan Elder Lee. “Scriviamo per esprimere le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e alla comunità in lutto per il brigadiere Cerciello Rega. Siamo scioccati e sgomenti per gli eventi che sono stati raccontati, abbiamo pochissime informazioni indipendenti su questi eventi. Non siamo stati in grado di avere alcuna comunicazione con nostro figlio – scrivono -. Chiediamo di rispettare la nostra privacy in questo momento difficile. I nostri pensieri sono rivolti a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia“.

Carabiniere ucciso: “Siamo scioccati”

I parenti del 19enne hanno scritto da San Francisco, mentre il giovane si trova in carcere con l’amico Christian Gabriel Natale Hjorth. Sulla porta della loro casa è comparso un breve bigliettino con i quali chiedono ai giornalisti privacy per una vicenda tanto delicata. I due giovani sono infatti accusati di aver ucciso Rega Cerciello. Una vicina di casa si è detta scioccata per la vicenda: “Conosco “Fin” da quando è nato, è il ragazzino più simpatico e uno dei vicini più carini che ho” ha detto. I compagni di scuola sono increduli: “È folle sentire cosa è successo a ragazzi del mio liceo, non me l’aspettavo“.