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Carabiniere ucciso, Cerciello era in servizio? Pm acquisiscono i turni

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La moglie del carabiniere ucciso Mario Cerciello Rega avrebbe chiesto al marito: "Perché stasera non resti in ufficio". Su questo indagano i pm.

Gli inquirenti acquisiscono agli atti i fogli dei turni della Stazione dei Carabinieri di piazza Farnese, per verificare la regolarità del servizio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma la notte del 26 luglio 2019.

Carabiniere ucciso senza pistola

“Lo sai, papà, prima che Mario uscisse gli ho detto: ma perché stasera non resti in ufficio? Stai in caserma, che devi fare fuori? Mi raccomando. Ma lui era coraggioso, generoso e adesso è morto” avrebbe detto la vedova del carabiniere ucciso Cerciello Rega, durante i funerali del marito.

Frasi catturate e pubblicate su alcuni media come Il Corriere della Sera, e su cui adesso la magistratura sembra voler far luce. Nel corso di una conferenza stampa, il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Francesco Gargaro, ha ribadito “la correttezza e la regolarità dell’intervento” anche se quando uscito in servizio Mario Cerciello Rega non aveva con sé la pistola. Gargaro ammette infatti che “vi sono alcuni aspetti della vicenda che devono essere ancora approfonditi”.

Era di servizio?

Nel frattempo, la magistratura ha acquisito agli atti i fogli dei turni di servizio della Stazione dei Carabinieri di piazza Farnese, per verificare se effettivamente Cerciello Rega e il collega Andrea Varriale fossero effettivamente presenti e di turno dalla mezzanotte alle 6 di mattina dello scorso 26 luglio 2019, quando il carabiniere venne ucciso.

Dalla caserma trapela però, come riporta Fanpage.it: “A noi quello che ha detto la vedova non risulta. A noi risulta che addirittura è andato in caserma e ha portato i gelati la sera in cui ha iniziato il servizio. Insieme agli altri carabinieri hanno mangiato il gelato e subito dopo è uscito in servizio, nell’orario previsto”.