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Strage di Corinaldo, arrestati 7 giovani

strage Corinaldo

Strage di Corinaldo, 7 arresti a seguito delle indagini per il dramma avvenuto alla Lanterna Azzurra la notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018

Sette giovani sono stati arrestati per la strage alla discoteca Lanterna Azzurra, poco prima di un concerto di Sfera Ebbasta nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018. Stando agli inquirenti, i giovani farebbero parte della banda dello spray, dedita a furti e rapine nelle discoteche del centro-nord Italia. I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Ancona, nei confronti di sette persone, tutte residenti nella provincia di Modena. Tutti sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine. Per 6 di loro è scattata anche l’accusa per omicidio preterintenzionale, lesioni personali e singoli episodi di rapine o furti.

Strage di Corinaldo, l’indagine

È stato il nucleo investigativo del Reparto operativo di Ancona, sotto la direzione della Procura, a condurre le indagine che hanno portato all’individuazione dei giovani, presenti all’interno della discoteca di Corinaldo e ritenuti responsabili della morte di 5 giovani tra i 14 e i 16 anni, di una mamma di 39 anni, nonché di lesioni personali ad altre 197 persone, a seguito della diffusione di uno spray al peperoncino al’interno del locale Lanterna Azzura Clubbing. I fermati avrebbero tra i 19 e i 22 anni.

Locale non idoneo

Nel corso delle indagini era stata posta sotto sequestro anche la discoteca dove erano avvenuti i fatti, per verificare eventuali irregolarità nella capienza e nella struttura. Come fa sapere la Procura, gli accertamenti “hanno evidenziato gravi carenze della struttura, che la rendono inidonea alla destinazione a locale di pubblico spettacolo e tale da non garantire, in caso di emergenza, le necessarie condizioni di sicurezza“. Tra gli indagati per la strage figurerebbe anche il sindaco di Corinaldo, in qualità di presidente della Commissione unificata di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo: fu proprio lui nel 2017 a rilasciare i permessi per il locale. È accusato di concorso in omicidio e disastro colposo e falsità ideologica in atto pubblico.