> > Carabiniere ucciso, padre di Gabriel: "Non è un assassino, lo proverò"

Carabiniere ucciso, padre di Gabriel: "Non è un assassino, lo proverò"

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"Ho fiducia che alla fine tutto si chiarirà. Ma Gabriel mi ha detto che lui voleva soltanto fare lo scambio e recuperare i soldi e io gli credo".

Gabriel Christian Natale Hjorth è uno dei due ragazzi americani arrestati a seguito dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Insieme all’amico Lee Finnegan Elder è accusato della morte del carabiniere avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 luglio scorsi. Il padre, Fabrizio Natale, ha lasciato alcune dichiarazioni (riportate sul Corriere della Sera) riguardo al figlio; in particolare ha precisato che Gabriel “non sapeva che quell’uomo fosse un carabiniere”. Ora il ragazzo “è disperato”. Poi, Fabrizio Natale ha proseguito dicendo: “Mio figlio era lì, ha sbagliato. Ma non è un assassino e io voglio dimostrarlo“.

Fabrizio Natale, il padre di Gabriel

Il padre del giovane Gabriel, il 19enne accusato dell’omicidio del vicebrigadiere Cerciello Rega, ha accettato di rispondere ad alcune domande nello studio degli avvocati Francesco Petrelli e Fabio Alonzi. Dal Corriere della Sera giungono nuove dichiarazioni. Fabrizio, infatti, ha spiegato che il figlio “mi ha giurato di non sapere che l’altro ragazzo aveva un coltello. Pensava di dover effettuare uno scambio come gli era stato chiesto e così avrebbero avuto indietro i soldi”. Purtroppo, però, in seguito è avvenuta l’aggressione e il 19enne non è tornato in hotel. Perché? “Lui non sapeva che quell’uomo era un carabiniere – spiega il padre di Gabriel – mi ha assicurato di non aver capito che era morto”. Quando, infine, il giornalista chiede di un possibile incontro con i familiari del carabiniere, Fabrizio risponde: “E che cosa potrei dire? Nulla può cambiare una tragedia simile. Provo dolore come se avessi perso un figlio, ma non credo che le mie parole siano utili per loro”.

La notte dell’omicidio

In seguito l’intervista prosegue e Fabrizio spiega il motivo del suo viaggio a Roma: “Io sono italiano, ma lavoro negli Stati Uniti da quando ero giovane. I miei genitori vivono a Fregene. Tutti gli anni veniamo qui d’estate anche perché i miei figli sono molto legati a mio fratello”. La sera dell’omicidio, infatti, il padre di Gabriel è rimasto all’oscuro dei fatti (si trovava a Fregene). All’improvviso, però, dalla televisione ha appreso la notizia con sgomento. “I miei genitori hanno visto il tg, c’era la foto di Gabriel. Mio fratello è andato di corsa all’albergo e poi ha saputo che era stato arrestato”.

Poi Fabrizio prosegue nel racconto, affermando di non conoscere il compagno: “Io non conosco l’altro ragazzo, non l’ho mai visto. Quindi non so che tipo sia. Io posso dire che lui e mio figlio non si frequentavano negli Stati Uniti, si sono ritrovati a Roma per caso. La magistratura sta facendo le indagini e io ho fiducia che alla fine tutto si chiarirà. Ma Gabriel mi ha detto che lui voleva soltanto fare lo scambio e recuperare i soldi e io gli credo”.