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Ponte Morandi, parla la Nasa: "La struttura si muoveva già nel 2015"

nasa ponte morandi

Un gruppo di geologi ha studiato attraverso le foto satellitari i movimenti del Ponte Morandi negli anni: questi sarebbero iniziati nel 2015.

Secondo l’agenzia statunitense della Nasa, il ponte Morandi di Genova aveva iniziato a lanciare segni di cedimento nel lontano 2015. Considerando che il crollo è avvenuto il 14 agosto 2018, la struttura è rimasta miracolosamente intatta per almeno tre anni. A riportare questi dati è il “Jet propulsion laboratory” situato nella cittadina di Pasadena, all’interno dello stato della California. La tragedia che è costata la vita a 43 persone poteva essere ampiamente prevista dagli esperti: i movimenti sospetti della struttura avrebbero dovuto suscitare più apprensione.

Tutti i documenti realizzati dalla Nasa sono stati prontamente consegnati alla Procura di Genova, la quale li utilizzerà per ricostruire quanto avvenuto negli anni. Tutti gli studi riguardanti il crollo sono stati realizzati grazie alle immagine del satellite radar Cosmo-SkyMed.

Il dossier della Nasa

Al centro del team di ricerca che ha condotto le analisi sul crollo del ponte c’è l’italiano Carlo Terranova. “È stato scoperto il ‘precursore deformativo’ del ponte Morandi, abbiamo anche dimostrato che dal 1992 al 2011 il ponte non si è invece mai mosso”, ha riferito il geologo a ‘Il Corriere della Sera’.

“Il ponte poggiava su un terreno che potrebbe essersi mosso negli anni. Il satellite è in grado di vedere anche queste variazioni. E allora basta, usiamolo per prevenire”, ha concluso l’esperto. Un dossier preciso ed inequivocabile, che consentirà agli inquirenti di avere un quadro della situazione molto più chiaro.

Nel frattempo, l’Agenzia Spaziale Italiana invierà le immagini scattate dai satelliti con le quali si cercherà di capire se dalle foto satellitari si potesse intuire la scarsa stabilità del ponte.