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Davide Capello, sopravvissuto al crollo del Ponte Morandi: il racconto

davide capello

Stava precipitando nel vuoto. Ma poi la sua auto è finita in un'intercapedine. Così Davide Capello è riuscito a salvarsi la vita.

C’era anche Davide Capello quel 14 agosto 2018 -il giorno del crollo del Ponte Morandi a Genova. A un anno dalla tragedia, l’ex calciatore del Cagliari, vigile del fuoco, rivive ancora quegli istanti di terrore durante i quali pensava di non farcela. Davide è sopravvissuto per miracolo al crollo del Ponte Morandi: la sua automobile era infatti rimasta incastrata in un’intercapedine, fermandosi in posizione obliqua. La paura di morire è precipitata insieme a lui durante quella giornata. Ma per fortuna la sua auto non si è schiantata contro il suolo.

Davide Capello: il racconto

“Davanti a me tutto il pezzo di strada andava giù e le macchine sparivano nel vuoto come se fossero dei fogli lanciati per aria, ho cercato di frenare ma ho iniziato a precipitare e ho pensato e gridato che stavo morendo poi mi sono ritrovato con la macchina in un’intercapedine”. Questa la testimonianza di Davide Capello che, quella mattina, aveva deciso di recarsi a Genova per un capriccio: fare la tessera del tifoso perché di lì a poco avrebbe avuto inizio il campionato di serie A. Erano appena le 11:36 quando Davide ha improvvisamente visto l’asfalto sotto di lui crollare e un polverone alzarsi. Quando è precipitato, ci ha messo un po’ a capire che forse poteva farcela: aveva inizialmente paura che un suo minimo movimento all’interno del veicolo potesse costargli caro. Davide è riuscito a contattare il comando dei vigili del fuoco presso cui lavorava e lavora, digitando il numero telefonico sul touchscreen dell’automobile. Il suo cellulare era infatti collegato via Bluetooth.

Non è tutt’ora facile per Davide Capello ripensare a quei momenti e ripensare alle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi: l’ex calciatore del Cagliari confessa di vivere col senso di colpa per essersi salvato. Ha riportato solo qualche contusione a seguito dell’impatto. E’ lo sport che lo sta aiutando molto a riappropriarsi di quella normalità che -confessa- dopo la tragedia, non sarà ad ogni modo più la stessa.