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Brescia, Davide Parenti depone una cravatta nera sulla bara bianca

funerale

Tantissime persone hanno partecipato ai funerali di Nadia Toffa: Davide Parenti e alcuni operai dell'Ilva l'hanno ricordata in modo particolare.

“Nadia era dalla parte dei deboli” ha esordito così Padre Maurizio durante la celebrazione dei funerali di Nadia Toffa. “Come Gesù è stata amata e odiata. Pagheremo la voglia di giustizia e verità come ha fatto Nadia, amata per la sua sete di verità. Hai saputo fare del tuo lavoro una missione”. Sono centinaia le persone riunite fuori e dentro la cattedrale di Brescia. La celebrazione è iniziata alle 10:30 e poco prima dell’inizio alcuni gesti particolari hanno commosso i presenti. Davide Parenti, autore di Le Iene, infatti, ha voluto ricordare Nadia Toffa in modo inaspettato.

Davide Parenti, la cravatta nera

L’autore di Le Iene, Davide Parenti, è arrivato a Brescia in mattinata per dare un ultimo saluto a Nadia Toffa, la conduttrice e inviata scomparsa lo scorso 13 agosto. Un fragoroso applauso e tantissime lacrime hanno accolto l’arrivo della bara bianca. Poi il silenzio è piombato in quella cattedrale gremita di amici, parenti e conoscenti di Nadia. Davide ha voluto omaggiare l’ingresso della bara in chiesa posando una cravatta nera in contrasto al colore bianco della bara. La cravatta, infatti, simboleggia le “divise” degli inviati di Le Iene. Inoltre, sembra ricordare a tutti quanto fosse importante per Nadia il suo lavoro.

Gli operai dell’Ilva

Alla cerimonia hanno partecipato anche alcuni amici di Nadia, conosciuti durante un servizio sull’Ilva al minibar di Tamburi. Davanti al Duomo di Brescia si sono presentati con delle magliette che riportano questa scritta (tradotta dal dialetto tarantino): ‘Io esco pazzo per tè’. “Fu lei che vedendo quella maglietta che ebbe l’idea – hanno spiegato – e, negli anni, siamo riusciti a raccogliere 700 mila euro e abbiamo aperto un reparto oncologico pediatrico. Senza di lei non sarebbe stato possibile”.

La malattia

“Quando ti dicono che hai quella cosa, in quel posto, e di quel tipo, basta che guardi su internet per leggere che hai al massimo dieci mesi. Lei ne ha fatti venti” ha raccontato Davide. Poi, in un’intervista degli scorsi giorni al Messaggero ha rivelato: “Nadia odiava essere definita malata. È stata una guerriera, fino all’ultimo giorno. È stata bravissima a portare avanti tutto, nonostante gli attacchi e le operazioni, ma è difficile stare vicino a una persona che ha il destino segnato. E Nadia lo sapeva. È andata avanti lo stesso, ha condotto il programma sapendo che sarebbe finita così”. Oggi, venerdì 16 agosto, tantissime persone l’hanno salutata per l’ultima volta.