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Turista francese disperso nel Cilento, da 7 giorni in corso ricerche

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Un turista francese di 27 anni è disperso da una settimana lungo la costa del Cilento dopo essere precipitato in una scarpata durante un'escursione.

Sono attualmente in corso le ricerche di Simon Gautier, il turista francese disperso nel Cilento da ormai sette giorni dopo essere precipitato in una scarpata. Gautier, uscito per un’escursione tra Policastro e Palinuro, era infatti riuscito in un primo momento a chiamare il 112, senza però essere in grado di fornire la sua esatta posizione. In questi sono inoltre giunti dalla Francia una ventina di amici del 27enne per cercare di dare una mano nelle ricerche.

Turista francese disperso nel Cilento

Il giovane Gautier, in vacanza a Policastro Bussentino in provincia di Salerno, era uscito venerdì 9 agosto con l’obiettivo di fare un po’ di trekking nella zona a ridosso della costa. Avventuratosi su un percorso impervio, il 27enne sarebbe però scivolato precipitando in una scarpata, come confermato dalla telefonata fatta al 112: “Sono caduto in una scarpata, ho le gambe rotte, aiutatemi, vedo il mare ma non so dove mi trovo”.

Da allora Delphine Godard, la madre del ragazzo, non si da pace e si domanda come mai non siano stati dispiegati fin da subito tutti i mezzi necessari: “Mio figlio è caduto in un dirupo, è ancora vivo, ma è necessario mettere in campo più uomini e più mezzi. Non ci sono abbastanza soccorritori. Servono speleologi, alpinisti, esperti addestrati per la montagna, che possano recarsi in aree inaccessibili. Sono sicura che Simon è precipitato in un crepaccio”. Sul posto sono giunti anche una ventina di amici di Simon, che hai giornalisti hanno raccontato: “Lo stiamo cercando insieme ai soccorritori. Non andremo via di qui fin quando non lo ritroveremo”

Le polemiche sui soccorsi

Durante le ricerche non sono però mancate alcune polemiche circa la tempestività dei soccorsi. Il primo elicottero alzatosi in volo per perlustrare la zona è infatti partito solo nella mattinata di sabato, 28 ore dopo la chiamata di aiuto del giovane francese. Alcuni volontari si chiedono: “In un territorio così vasto e impervio, tra pareti rocciose e dirupi a picco sul mare l’intervento di un elicottero poteva risultare risolutivo, soprattutto se dotati di sensori di calore. Che senso ha attivare l’elicottero 28 ore dopo?”.

Anche alcuni turisti francesi in vacanza nella zona di lamentano di alcune scelte discutibili fatte dai soccorritori, come quella di non utilizzare il servizio di localizzazione satellitare Gsx: “È strano che nel 2019, con tutta la tecnologia a disposizione, nessuno sia riuscito ancora a localizzare il giovane. Eppure attraverso il Gsx, un sofisticato sistema elettronico che “dialoga” con satelliti civili e militari, è possibile localizzare un telefono cellulare, acceso o anche spento, in qualsiasi parte del mondo, senza necessariamente scomodare i gestori di telefonia mobile”.