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Il ricordo dell'attentato a Barcellona: 16 vittime, anche l'italiano Bruno Gullotta

bruno gulotta

Bruno Gulotta, Luca Russo e Carmen Lopardo sono i nomi delle tre vittime italiane dell'attentato di Barcellona del 17 agosto del 2017.

L’attentato a Barcellona è avvenuto il 17 agosto del 2017. Un furgone era piombato a folle velocità sulla Rambla, una delle vie più affollate della città spagnola. Erano passate da poco le 17 e moltissimi turisti stavano visitando i negozi del centro, in una delle serata estive dopo Ferragosto. L’attentatore, come si scoprì poco tempo dopo, era un giovane di 22 anni: in totale le vittime furono 16. Tra queste c’erano tre italiani: Bruno Gulotta, il mago dei computer, Luca Russo e Carmen Lopardo. Il giovane Bruno aveva solo 35 anni e si trovava nella città catalana insieme alla moglie Martina e i figli di 7 mesi e 5 anni. La sua morte è avvenuta proprio di fronte alla famiglia.

Bruno Gulotta vittima dell’attentato

Il 17 agosto del 2017 un furgone bianco guidato da un ragazzo di 22 anni è piombato sulla Rambla, una delle vie principali di Barcellona. L’attentato venne rivendicato dal sedicente stato islamico: le vittime furono 16. Erano le 17 del pomeriggio quando il mezzo ha percorso 600 metri su piazza Catalunya per poi terminare la sua corsa in piazza del mercato della Boqueria. Si parlò di almeno 100 feriti e di un “selvaggio attentato jihadista”, come lo aveva definito l’allora premier Rajoy. Bruno Gulotta, una delle vittime italiane aveva 35 anni e lavorava come esperto di informatica per Tom’s Hardware. Era originario di Legnano, nel milanese. Insieme a lui hanno perso la vita anche Luca Russo, 25 anni, e Carmen Lopardo, 80.

Il ricordo dei colleghi

Sul sito Tom’s Hardware, i colleghi di Bruno avevano spiegato: “Era lì in ferie, insieme con la sua compagna e con i due figli. Aveva postato su Facebook le tappe del suo percorso e tutto sembrava procedere come uno si aspetterebbe da un viaggio di vacanza. Una foto da Cannes, una dalle Ramblas di Barcellona. E poi quello che nessuno si aspetta: la morte di un giovane uomo, padre e compagno di vita della madre dei suoi figli”. Poi, proseguivano: “È una tragedia che ci colpisce sotto tanti aspetti, uno più drammatico dell’altro. Ci immedesimiamo nella compagna Martina, che con la forza di una giovane mamma si troverà davanti prove che nessuno dovrebbe mai sostenere. Ci mettiamo nei panni del piccolo Alessandro, che si prepara a iniziare le scuole elementari con la consapevolezza che la vita sua e della famiglia non sarà più la stessa. E poi pensiamo alla piccola Aria, che non ha negli occhi la scena tremenda ma che non conoscerà mai il suo papà”.