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Open Arms, Spagna offre porto: Ong rifiuta altri giorni di navigazione

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L'Ong Open Arms ha declinato l'offerta del porto di Algeciras fatta dalla Spagna, a causa dei 5 giorni di navigazione necessari per raggiungerlo.

Sembrava essere giunta ad un punto di svolta la vicenda della nave Open Arms, con la Spagna che ha offerto il porto andaluso di Algeciras nella giornata del 18 agosto. Dall’Ong è però arrivato poco tempo dopo un netto rifiuto a dirigersi nel paese iberico, a causa della drammatica situazione a bordo della nave dopo 17 giorni in mare. Per raggiungere Algeciras servirebbero infatti altri 5 giorni di navigazione, un tempo troppo lungo da sopportate per i migranti già fermi da 3 giorni davanti al porto di Lampedusa.

Open Arms, Spagna offre porto

L’offerta della Spagna è giunta tramite una dichiarazione del Primo Ministro Pedro Sanchez riportata anche dal suo profilo Twitter ufficiale. Nella nota, il capo del governo spagnolo sottolinea come la decisione sia stata presa a causa della grave emergenza umanitaria in corso: “Ho indicato che il porto di Algeciras sia abilitato per ricevere OpenArms. La Spagna agisce sempre nelle emergenze umanitarie. È necessario stabilire una soluzione europea, ordinata e di supporto, che guidi la sfida migratoria con i valori del progresso e dell’umanesimo dell’Ue”.

L’offerta di Sanchez è però stata rifiutata dalla Ong, con la motivazione che il viaggio per raggiungere Algeciras necessiterebbe di altri 5 giorni di navigazione. Un tempo insostenibile per i migranti a bordo della nave, già provati da 17 giorni in mare.

I motivi dell’offerta della Spagna

La motivazione per cui il governo spagnolo ha deciso di aprire i suoi porti ad Open Arms è da ricercare in un messaggio politico diretto all’Ue e a Roma. Attualmente la Spagna si fa infatti carico autonomamente, tramite la propria Guarda Costiera, del salvataggio dei migranti di fronte alle sue coste. Proprio per questo motivo, Madrid aveva tolto ad Open Arms l’autorizzazione a svolgere attività di ricerca e soccorso già sei mesi fa.

La Spagna ha cosi deciso di mandare un forte messaggio all’Ue per ribadire che accoglie molte più persone rispetto all’Italia e che non intende farsi carico di altri migranti nel Mediterraneo centrale. È inoltre naturale che le navi operano in quella tratta scelgano Lampedusa come primo porto sicuro. Il governo di Madrid sottolinea inoltre come la suddivisione dei migranti non sia mai stata applicata per le rotte dirette in Spagna, rifiutandosi perciò di accogliere anche le persone dirette in Italia.

Una soluzione di distribuzione dei migranti in Europa è però ancora molto lontana. A tal proposito, se non dovesse arrivare l’ok delle autorità nazionali competenti si rischia di incorrere nuovamente nell’ennesimo blocco della nave. Come già precedentemente avvenuto con la Sea Watch.

L’ipotesi di denuncia contro l’Italia

Stando a quanto riportato dal quotidiano spagnolo El Pais, il governo di Madrid ha affermato come la Spagna si sia trovata costretta ad agire a causa del comportamento tenuto dall’Italia sulla vicenda: “L’inconcepibile risposta delle autorità italiane, e in particolare del suo ministro dell’ Interno Matteo Salvini, di chiudere tutti i suoi porti e le difficoltà esposte da altri paesi del Mediterraneo centrale, hanno portato la Spagna a guidare nuovamente la risposta alla crisi umanitaria”.

Non si è fatta attendere neanche la risposta del ministero degli Esteri spagnolo. Il dicastero sta valutando l’ipotesi di denunciare l’Italia davanti all’Unione Europea in merito alla vicenda Open Arms. In un comunicato si legge infatti: “Il governo spagnolo considererà la possibilità di agire davanti all’Unione europea o alle istituzioni per i diritti umani e il diritto marittimo internazionale contro l’atteggiamento del governo italiano, in merito allo sbarco di migranti a bordo dell’Open Arms”.