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Punta Canna, la spiaggia fascista: denunciato ex gestore per razzismo

spiaggia fascista

L'ex gestore dello stabilimento Punta Canna a Sottomarina ha ricevuto una denuncia per razzismo.

Lo stabilimento Punta Canna a Sottomarina, in provincia di Venezia, non smette di creare polemiche. Il pomeriggio di Ferragosto una ragazza di colore residente a Padova, nata e cresciuta in Italia da genitori dell’Africa occidentale, è stata infastidita da musiche e provocazioni razziste e si è recata dai carabinieri. Gianni Scarpa, l’ex gestore, è stato denunciato per razzismo.

La spiaggia di Sottomarina

Lo storico gestore, Gianni Scarpa, 66 anni, di cui si era già parlato nel 2017 per i cartelli inneggianti a Mussolini, è stato denunciato in stato di libertà presentata da due bagnanti, una cinquantenne ed una trentenne, quest’ultima di origine africana ai carabinieri di Chioggia per violenza privata aggravata da finalità di discriminazione razziale, ingiuria e apologia del fascismo. “Io non so neanche cos’è il razzismo, ho decine di amici di colore. Questa denuncia è una cosa veramente ridicola”: sono state le parole dell’uomo, che non ha ammesso i suoi atteggiamenti e parole razziste. L’ex gestore di Playa Punta Canna ha detto la sua versione: “Io non c’entro più con lo stabilimento, sono solo un cliente”. In un’intervista telefonica a Il Messaggero Scarpa ha risposto alle accuse: “Tutti sanno che ho un modo goliardico di approcciare le persone. L’altro ieri, Ferragosto, c’era tanta gente, musica, c’era il dj sul palco. Gli ho preso di mano il microfono e ho detto due-tre cose sulla situazione politica: ‘c’è casino nel Governo, se si andrà a votare, mi raccomando, votate Salvini e la Meloni, mai il Pd’. Si sa, io sono anti-democratico”. L’ex gestore ha poi parlato della denuncia delle due bagnanti: “Quando ho mollato il microfono tra le gente che applaudiva si sono fatte davanti queste due donne, una di colore, aggredendomi verbalmente per ciò che avevo detto: ‘ma non ti vergogni, vecchio rimbambito..’, aggiungendo che se ne andavano e avrebbero chiamato i carabinieri. Come poi è stato”.