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Terremoto di Amatrice, tre anni dopo: il terreno si è abbassato

terremoto amatrice

Il 24 agosto 2019 è il terzo anniversario dal disastroso terremoto di Amatrice, che ha causato degli effetti a lungo termine.

Il 24 agosto 2016 alle 3:36 di notte la terra ha tremato ad Amatrice, e non solo. La scossa di terremoto di magnitudo 6.0 registrata dai sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha causato inevitabili conseguenze, alcune di queste rilevabili tuttora, tra anni dopo. Secondo uno studio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) la crosta terrestre presenta caratteristiche diverse rispetto al passato.

Le conseguenze del terremoto

Il 24 agosto 2016 alle ore 3:36 si è verificata la prima scossa di terremoto con magnitudo di 6.0, con epicentro situato lungo la Valle del Tronto, tra i comuni di Accumoli (RI) e Arquata del Tronto (AP). Il sisma ha causato la morte di quasi 299 persone, 239 delle quali concentrate nel solo territorio di Amatrice. Insieme ad Accumoli e Arquata del Tronto, la cittadina venne rasa completamente al suolo. La scossa del 24 agosto 2016 ha inoltre provocato un abbassamento della crosta terrestre almeno 7 volte maggiore di quella sollevata. Infatti secondo uno studio condotto mediante analisi satellitari e di cui si è occupato un team di ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Università Sapienza di Roma e CNR, la sequenza sismica dell’Italia Centrale iniziata nell’agosto del 2016 ha favorito un particolare spostamento del terreno. “Attraverso l’uso di dati geodetici e tecniche interferometriche satellitari applicate a immagini radar InSAR (Interferometric Synthetic Aperture Radar) sono state acquisite immagini che hanno permesso l’esatta misurazione dei volumi di roccia mobilizzati durante il terremoto di Amatrice – Norcia. È stato così possibile calcolare gli abbassamenti e sollevamenti del suolo, e i relativi volumi di roccia mobilitati dagli eventi sismici avvenuti il 24 agosto 2016 di magnitudo 6 e il 30 ottobre 2016 di magnitudo 6.5”.”: ha spiegato Christian Bignami dell’INGV.