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Terremoto di Amatrice, la messa in ricordo delle vittime della scossa

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A tre anni dal terremoto di Amatrice, si è tenuta nel palazzetto dello sport del comune reatino la messa in suffragio delle 249 vittime del sisma.

È stata una commemorazione dignitosa e composta la messa in ricordo delle vittime del terremoto di Amatrice svoltasi sabato 24 agosto nel comune del reatino colpito ormai tre anni fa dal sisma. La cerimonia per le 249 persone morte durante la scossa è stata officiata da monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti, all’interno del locale palazzetto dello sport. Erano presenti inoltre anche il Presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti ed il sottosegretario all’Editoria Vito Crimi a nome del governo.

La messa per il terremoto di Amatrice

Dopo il momento di preghiera tenutosi nel palazzetto del sport, la celebrazione si è in seguito spostata in corso Umberto I. Una volta li, una fiaccolata ha preceduto il brano “Il Silenzio” suonato dalla tromba di Daniele Coltellese. Alle ore 3:36 – cioè il momento esatto in cui la terra tremò – 249 rintocchi della campana della Chiesa di Sant’Agostino hanno accompagnato la lettura dei nomi delle vittime. La veglia di preghiera si è infine conclusa presso il memoriale in ricordo dei caduti del sisma sito nel parco Minozzi.

Durante la cerimonia, il vescovo di Rieti ha inoltre avuto modo di dichiarare: “Abbiamo bisogno della fiducia degli uni verso gli altri non si riprende il cammino senza fiducia. Occorre un sussulto di generosità”. Nel vicino comune di Accumuli, luogo dell’epicentro del sisma, le cerimonie di commemorazione si sono invece tenute nella frazione di Illlica.

La commemorazione a Pescara del Tronto

Tra le località simbolo del sisma del 24 agosto 2016 c’è anche Pescara del Tronto. Proprio nei luoghi del comune marchigiano dove tre anni fa vennero ricomposte le salme delle 52 vittime si è tenuta una veglia di preghiera in loro memoria. Era presente anche il vescovo di Ascoli Piceno monsignor Giovanni D’Ercole, che ha avuto modo di dire stringendosi ai parenti delle vittime: “Siete miei fratelli e quello che è successo a voi è come se fosse successo a me”.