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Ong Mediterranea, donne e bambini sbarcati dalla nave Mare Jonio

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"Per noi il salvataggio si concluderà solo quando ognuno dei naufraghi sarà a terra, curato e assistito. Fino ad allora noi con loro, loro con noi".

Dall’account Twitter ufficiale di Mare Jonio, la nave della ong Mediterranea, arriva una grande notizia. “Finalmente sono sbarcati bambini, donne incinte e naufraghi più vulnerabili – scrivono -. Ancora 34 naufraghi a bordo tra le onde. Fateci sbarcare tutti“. La nota dell’organizzazione non governativa prosegue dichiarando: “Siamo felici, sollevati per loro e grati agli uomini e alle donne della guardia costiera e ai medici del personale sanitario che hanno effettuato il trasbordo in condizioni meteo marine avverse”. Ma dall’equipaggio della Mare Jonio lanciano, infine, un nuovo appello alle autorità italiane.

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Mediterranea, sbarco migranti Mare Jonio

Una nota del Viminale ha chiarito: “Come sempre fatto in passato, potranno scendere donne, bambini e malati. Rimane confermato il divieto di ingresso e sbarco per una nave che non rispetta le leggi e che pre-ordinatamente provoca lo stato di necessità a bordo per sbarcare in Italia”. Nella serata di ieri, giovedì 29 agosto 2019, infatti, 64 migranti a bordo della nave Mare Jonio della ong Mediterranea hanno toccato terra a Lampedusa, mentre i restanti 34 rimangono a 13 miglia dall’isola italiana. A bordo restano donne sole, uomini vittime di torture e maltrattamenti: le condizioni dell’equipaggio restano precarie e critiche. L’appello lanciato in mattinata dalla ong è il seguente: “Chiediamo, con forza, che questi naufraghi, insieme all’equipaggio, possano sbarcare il prima possibile. A bordo la situazione rimane precaria. Alle onde si è aggiunto un guasto all’evaporatore e al dissalatore che ci privano di acqua corrente: siamo senza rubinetti in cucina e bagno. Rimane solo una bottiglia di acqua“.