> > Manuel Careddu, motivazioni sentenza: "Ucciso con violenza inaudita"

Manuel Careddu, motivazioni sentenza: "Ucciso con violenza inaudita"

Manuel Careddu

I due minorenni condannati per l'omicidio di Manuel Careddu "hanno perso i valori fondamentali", si legge nelle motivazioni della sentenza.

Fu massacrato a colpi di piccone e badile l’11 settembre del 2018 sulle sponde del lago Omodeo (Sardegna). Il corpo di Manuel Careddu fu poi seppellito in un terreno di Ghilarza e scoperto solo un mese dopo il terribile omicidio che fu “preorganizzato” da cinque persone, come si legge nelle motivazioni della sentenza per i due minorenni condannati a sedici anni.

“Violenza inaudita”

Condannati in diversa sede giudiziaria anche i 20enni Christian Fodde, Riccardo Carta e Matteo Satta, tutti maggiorenni. Christian Fodde, indicato come l’autore materiale del delitto, è stato condannato all’ergastolo. Inflitti invece 30 anni a Riccardo Carta e 16 anni e otto mesi a Matteo Satta.

Nell’analizzare il delitto, il giudice del Tribunale dei minori di Cagliari ha sottolineato come questo si sia “consumato con violenza inaudita” e con “impulso spropositato rispetto al bieco movente”, ovvero la richiesta da parte del 18enne del pagamento di una piccola partita di droga leggera ceduta alla ragazza condannata.

“Sguarniti di empatia”

Nelle 167 pagine di motivazioni della sentenza di condanna dei due minorenni il giudice ripercorre infatti come Manuel Careddu sia stato trascinato con l’inganno in un luogo isolato, cadendo così nella trappola del branco.

“Gli imputati – viene sottolineato – hanno manifestato un’allarmante tendenza a porre in essere comportamenti scellerati pur di conseguire obiettivi abietti. Entrambi hanno perso i valori fondamentali, il senso di rispetto per la vita e la pietà per la morte. Sguarniti di empatia, sin da principio, hanno avuto assoluto distacco emotivo: vanno ad ammazzare mentre mangiano pizzette, bevono coca-cola, fumano una sigaretta, chiacchierano, come se uccidere un coetaneo fosse un diversivo ordinario in una serata qualunque e, progressivamente, sono apparsi sempre più immuni alla sofferenza e al dolore altrui“.