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Morto Federico Palmieri, l'attore si è tolto la vita a 41 anni

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Noto al cinema e in teatro, l'attore Federico Palmieri è morto suicida a Roma a 41 anni, impiccandosi nella sua abitazione di via Michele di Lando.

Lutto nel mondo della recitazione. Nella giornata del 5 settembre è morto Federico Palmieri, attore di cinema e teatro noto anche come regista di cortometraggi. Secondo quanto appreso, Palmieri si è tolto la vita impiccandosi con una corda ad una grata del giardino della sua abitazione, un condominio in via Michele di Lando a Roma. Al momento gli uomini delle Forze dell’Ordine stanno effettuando delle indagini per chiarire l’esatta dinamica della morte dell’attore.

Morto l’attore Federico Palmieri

Figlio del regista e scultore Gaetano Palmieri, Federico aveva iniziato a recitare da ragazzo per cercare di alleviare la balbuzie di cui soffriva sin da quando era bambino. Nel corso degli anni è stato anche fondatore ed insegnante del Teatro dei Balbuzienti e in un’intervista di qualche tempo fa aveva raccontato come fosse possibile superare questa disabilità linguistica: “Per venti anni ho sofferto di questo problema, col tempo ho imparato a vivere di escamotage nel parlare, ma la vera soluzione è avvenuta frequentando un laboratorio di ‘psicodizione’ creato da Chiara Comastri, la quale mi ha fornito gli strumenti per risolvere questo problema. Il mio sogno sarebbe creare una compagnia di attori balbuzienti e farli andare in scena senza più nessun problema!”.

Palmieri era noto anche come regista di cortometraggi indipendenti che aveva ottenuto ottimi riscontri dalla critica. Nel 2017 vinse il premio miglio corto al Milano Film Festival e nel 2018 il premio miglior attore per il cortometraggio “Anna e Marco”. Come attore cinematografico era apparso in film come “In Nomine Satan”(2012) di Emanuele Cerman e “Hope Lost” (2015) di David Petrucci. L’ultimo suo ruolo era stato nella pellicola “Ride” (2018) di Valerio Mastandrea.

Il ricordo di Stefano Calvagna

A commentare la morte di Palmieri è il regista Stefano Calvagna, che intervistato da Leggo lo ricorda con queste parole: “Era un ragazzo molto sensibile, e nel nostro mondo fatto di gente arida a restare colpito è spesso chi ha maggiore sensibilità anche dal punto di vista degli affetti. […] Quando recitava era molto naturale, aveva una spontaneità pura, e poi aveva un viso interessante, unico nel suo genere: nel cinema francese o americano avrebbe avuto molto successo”.

Nel concludere il suo pensiero, Calvagna afferma: “A 41 anni non puoi pensare di morire così. Pensi sempre che se avessi saputo il suo stato d’animo, avresti potuto fare qualcosa in più, come un rammarico postumo”.