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Omicidio Elisa Pomarelli, la confessione di Sebastiani: "Sono pentito"

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A seguito dell'arresto per l'omicidio di Elisa Pomarelli, Massimo Sebastiani ha confessato in lacrime aiutando gli inquirenti a ritrovare il corpo.

Dopo il ritrovamento del cadavere nella serata del 7 settembre arrivano i primi dettagli sull’omicidio di Elisa Pomarelli, avvenuto per mano dell’amico Massimo Sebastiani. Arrestato dalle Forze dell’Ordine in mattinata, l’uomo ha confessato in lacrime l’omicidio della 28enne, aiutando gli inquirenti nelle ricerche del corpo della ragazza. Sebastiani, attualmente accusato di omicidio e di occultamento di cadavere, avrebbe dichiarato di essere pentito per il gesto che ha fatto.

Omicidio Elisa Pomarelli, Sebastiani confessa

Stando a quanto riportato dal sostituto procuratore Ornella Chicca: “Sebastiani non ha opposto resistenza alla cattura. È scoppiato subito a piangere e si è dimostrato collaborativo per le indagini“. Subito dopo l’arresto, Massimo Sebastiani ha collaborato con gli agenti, che sono stati condotti dal 45enne nel punto in cui la giovane è stata sepolta dopo l’uccisione. Data la zona impervia in cui era stata seppellita la ragazza, si è reso necessario l’intervento di una squadra dei Vigili del Fuoco di Piacenza.

Elisa Pomarelli è stata infatti inumata in un punto a qualche centinaio di metri da una casa di campagna in località Costa di Sariano, nel comune di Gropparello. Casa nella quale potrebbe essere avvenuto l’omicidio e che è di proprietà del padre dell’ex fidanzata di Sebastiani. Al momento questa persona sarebbe dunque indagata per favoreggiamento nei confronti dell’assassino.

Le ipotesi sull’omicidio

Secondo la pista attualmente al vaglio da parte degli inquirenti, sembra che la Pomarelli sia stata uccisa da Sebastiani durante una violenta lite, avvenuta dopo che i due erano stati visti per l’ultima volta in una trattoria di Carpaneto. Sarà però l’autopsia a stabilire le esatte cause della morte della 28enne.

Al momento Sebastiani è stato tradotto al carcere “Le Novate” di Piacenza. Nelle prossime ore toccherà agli inquirenti ricostruire tutti gli spostamenti dell’uomo fatti durante queste due settimane. Settimane durante le quali si è volontariamente isolato nei boschi del piacentino, in un tentativo di non farsi trovare e forse di espiare il delitto commesso.