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Strage di Bologna, accusato e poi assolto: morto Stefano Delle Chiaie

morto Stefano Delle Chiaie

Morto Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia Nazionale, accusato e poi assolto per mancaze di prove nel processo sulla strage di Bologna.

E’ morto a Roma all’età di 82 anni Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia Nazionale. Delle Chiaie era stato accusato di concorso in strage nell’attentato di Bologna ma alla fine fu assolto con la formula allora in uso dell’ “insufficienza di prove”. L’82enne era ricoverato presso l’ospedale Vannini, dove è deceduto nelle prime ore di martedì 10 settembre 2019.

La latitanza di Stefano Delle Chiaie

Nato a Caserta nel 1936, a 14 anni Stefano Delle Chiaie aderì al Movimento Sociale Italiano. Esponente della destra radicale, il 25 aprile 1960 fonda l’organizzazione neofascista e golpista Avanguardia Nazionale, disciolta nel 1976 per effetto della legge Scelba.Nel 1968 Delle Chiaie guidò l’attacco contro la polizia che diede il via agli scontri noti come la “Battaglia” di Valle Giulia.

Per sfuggire alla giustizia italiana, dal 1970 visse come latitante prima in Spagna e poi in Sud America. In Cile, dove visse per molto tempo, conobbe nel 1974 attraverso l’amicizia con Junio Valerio Borghese (Delle Chiaie fu anche naccusato di aver preso parte al tentato Golpe Borghese), Augusto Pinochet.

L’arresto ed i processi

Nel 1982 in Italia fu spiccato nei suoi confronti un mandato di cattura per concorso nella strage di piazza Fontana e in quell’anno vi fu un primo tentativo di arresto. La cattura avvenne però nel 1987 a Caracas in Venezuela, e subito dopo fu estradato in Italia. Nel 1989 fu assolto “per non aver commesso il fatto”.

“Lei è un imputato particolare, o è un colpevole molto fortunato, o è un innocente molto sfortunato” disse infatti il giornalista Andrea Barbato. Stefano Delle Chiaie fu assolto infatti anche nell’ambito del processo sulla strage di Bologna poiché, come si legge nella sentenza, “non esistono le prove di diretti coinvolgimenti di Avanguardia Nazionale o di suoi esponenti (…) mancano o sono risultate false”.

L’eliminazione di Avanguardia Nazionale

In un’intervista del 2015 di Aldo Grandi, riprodotta sulla sua pagina Facebook, Stefano Delle Chiaie rifletteva: “La nostra eliminazione è stata la chiusa dello stragismo. Adesso non ho né rimpianti né rimorsi, ma soltanto ricordi. Vede questo manifesto alle mie spalle? E’ Valle Giulia, siamo nel 1968. La prima fila di fronte alla Celere è composta da noi di Avanguardia Nazionale, si riconoscono uno ad uno. C’ero anche io ovviamente. Eravamo con i compagni, noi già contro il sistema loro per un cambiamento delle strutture universitarie. Poi, con gli incidenti all’università di fronte al Rettorato e alla facoltà di Giurisprudenza, è morta ogni possibilità di lotta comune tra la sinistra extraparlamentare e noi neofascisti di Caravella e di An. Fu un mio errore politico, ma ormai non serve a nulla recriminare”.