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Uccisa a bastonate, marito condannato fa ricorso: "Sono innocente"

uccisa a bastonate

Uccisa a bastonate in casa. Per l'omicidio è stato condannato in primo grado il marito, il quale però si professa innocente.

Si chiama Matteo Cagnoni ed è un dermatologo l’uomo accusato di aver ucciso sua moglie, Giulia Ballestri, nel 2016 a Ravenna. L’uomo ha presentato ricorso contro la sentenza di condanna in primo grado all’ergastolo. Cagnoni è stato arrestato ormai tre anni fa, ma i legali hanno deciso di fare ricorso chiedendone l’assoluzione. La sentenza d’appello è prevista per il 25 settembre, e non è escluso che i difensori possano chiedere una perizia psichiatrica.

Uccisa a bastonate, marito fa ricorso

Aveva deciso di uccidere sua moglie e stabilì che doveva soffrire, che doveva scontare perdendo la propria identità, quel volto che tutti ricordavano di aver visto insieme a lui e che, avendo disonorato lui, nessun altro doveva più guardare” hanno scritto i giudici nelle motivazioni della sentenza che ha stabilito la condanna all’ergastolo per omicidio volontario premeditato aggravato dalla crudeltà. La coppia era infatti in fase di separazione al momento della tragedia, e l’uomo l’avrebbe uccisa a bastonate, l’avrebbe scaraventata contro lo spigolo del muro e l’avrebbe poi spogliata lasciandola con solo il reggiseno. A trovare il corpo furono gli investigatori, che da giorni avevano avviato le ricerche: la donna risultava scomparsa dopo aver accompagnato i bimbi a scuola.

Il movente: la gelosia

Stando a quanto ricostruito nella vicenda, a muovere l’istinto omicida di Cagnoni sarebbe stata la gelosia nei confronti di quell’uomo che la moglie stava frequentando e per il quale aveva deciso di lasciarlo. Giulia infatti stava continuando a vederlo, cosa che il marito ha preso come un disonore per il quale la donna doveva pagare con la vita. Cagnoni ha prima imposto a Giulia di non vedere più l’altro uomo fino al divorzio, per poi aggredirla e ucciderla violentemente. Sin dal giorno dell’arresto Cagnoni si è sempre professato innocente affermando che la moglie sarebbe morta nel corso di una rapina avvenuta nella loro villa.