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Ponte Morandi, presunti falsi report su altri viadotti: tre arresti

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Eseguiti arresti e misure interdettive dopo un'indagine su report riguardanti alcuni viadotti. Autostrade per l'Italia replica.

Anche dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi alcuni tecnici di Autostrade per l’Italia e di Spea Engineering avrebbero redatto report sullo stato di salute di alcuni tratti stradali “ammorbidendo” i risultati delle perizie sulle misurazioni compiute. La presunta falsa documentazione riguarda i viadotti Pecetti della A26 (Genova-Gravellona Toce), in Liguria, e il Paolillo della A16 (Napoli-Canosa), in Puglia.

La presunta falsa documentazione

In base alle risultanze investigative, la Guardia di Finanza nella mattinata di venerdì 13 settembre 2019 si è presentata così le diverse sedi di Genova, Milano e Roma con in mano l’ordinanza firmata dal gip per eseguire nove misure cautelari nei confronti di appartenenti ad Autostrade, Spea e di un consulente esterno alle due società del gruppo Atlantia.

Tre persone sono finite ai domiciliari mentre per le altre, tecnici e funzionari di Spea e Aspi, è stata applicata una sospensione dai pubblici servizi per 12 mesi.

L’operazione delle Fiamme gialle rientra nell’ambito del fascicolo parallelo a quello sulle cause del crollo del ponte Morandi, che riguarda appunto i controlli su altri viadotti della rete di Autostrade. Dopo la diffusione della notizia il titolo di Atlantia, la holding che controlla Autostrade per l’Italia, è crollato in Borsa.

La replica di Autostrade

“In merito alle notizie di stampa che riguardano i provvedimenti adottati dalla magistratura genovese con riferimento ai viadotti Pecetti e Paolillo, Autostrade per l’Italia conferma nuovamente la sicurezza di tali opere, dove gli interventi di manutenzione sono stati conclusi diversi mesi fa” si legge in una nota della società.

“Sulla scorta delle informazioni fornite dalle direzioni di Tronco competenti, la società ha inviato lo scorso 4 dicembre 2018 al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti un report contenente il dettaglio degli interventi manutentivi realizzati e delle verifiche effettuate sui viadotti della rete, tra cui il Pecetti e il Paolillo. – viene quindi spiegato – In nessun caso è stato riscontrato alcun problema riguardante la sicurezza di questi e altri viadotti oggetto di indagine, che sono stati verificati anche da società esterne specializzate in tale tipo di monitoraggi, oltre che dai competenti uffici ispettivi del Ministero”.

“Si ricorda che il viadotto Paolillo è un ponticello di 11 metri, completamente ristrutturato, rispetto al quale, per quanto a conoscenza della Società, l’indagine riguarderebbe una presunta marginale discrepanza tra le analisi progettuali e la costruzione finale. – si sottolinea inoltre – Per quanto riguarda il Pecetti, si conferma che l’opera è totalmente ristrutturata ed è stata oggetto di ripetute verifiche”.

“In ogni caso Aspi segnala che, a scopo meramente cautelativo, aveva già provveduto a cambiare la sede operativa dei due dipendenti oggi interessati dai provvedimenti della magistratura. – viene chiarito – Anche sulla scorta delle informazioni che potrà assumere e approfondire nel corso delle prossime ore, Autostrade per l’Italia si riserva di attivare ulteriori azioni a propria tutela, restando a disposizione degli organi inquirenti”.