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Vende le figlie per nozze: bosniaco arrestato grazie al Codice Rosso

Vende le figlie per nozze arrestato

Un uomo di origine bosniaca è accusato di violenza e induzione al matrimonio nei confronti delle figlie, una delle quali appena maggiorenne.

Il primo arresto sulla base delle norme introdotte con il Codice Rosso è avvenuto a Pisa. Un uomo di origine bosniaca si trova in custodia cautelare in carcere con l’accusa di aver venduto le due figlie, promettendole in matrimonio a due cugini in cambio di denaro, e di averle maltrattate quando le ragazze hanno rifiutato le nozze, fidanzandosi con uomini diversi da quelli scelti dal padre.

Vende le figlie per nozze: arrestato

Il reato di cui l’uomo deve rispondere è quello di induzione al matrimonio, introdotto dal Codice Rosso. Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, i maltrattamenti nei confronti delle figlie (una delle due appena maggiorenne) sarebbero cominciate in tenera età: da pratiche umilianti come il taglio obbligatorio dei capelli a violenze come pugni e calci. Le ragazze sono state più volte costrette a periodi di segregazione, chiuse nella roulotte e nutrite solo a pane e acqua.

Quando le ragazze erano ancora minorenni, l’uomo avrebbe intavolato trattative con alcune famiglie del campo in cui vivevano al fine di prometterle in matrimonio a due cugini in cambio di denaro. Ma non appena è venuto a sapere che le figlie si erano fidanzate con uomini diversi, le ha picchiate e segregate.

L’arresto è stato eseguito dalla Polizia di Pisa. Maggiori dettagli relativi all’inchiesta saranno divulgati nel corso della conferenza stampa prevista per le ore 10 di lunedì 23 settembre in Procura.

Cos’è il Codice Rosso

Il primo governo Conte ha approvato il cosiddetto ddl Codice Rosso, ovvero un disegno di legge che introduce modifiche nel codice di procedura penale in tema di tutela delle vittime di violenza di genere e domestica. Il Cdm lo ha approvato in data 28 novembre 2018. In seguito, il Codice ha ricevuto il via libera sia alla Camera sia al Senato. L’obiettivo è accelerare i tempi della giustizia per quanto riguarda i procedimenti penali e le misure preventive.