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Processo Spada, tre ergastoli per il clan: è un'associazione mafiosa

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Nel processo contro il clan Spada, la Corte d'Assise ha confermato il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, comminando tre ergastoli.

Si è concluso nella serata del 24 settembre il processo di primo grado nei confronti del clan Spada, che ha visto comminare tre ergastoli per altrettanti membri della potente famiglia del litorale di Ostia. Nella sentenza, i giudici della Corte d’Assise hanno pertanto confermato i capi d’accusa dell’inchiesta partita lo scorso 25 gennaio 2018, nella quale gli Spada erano indagati per gli omicidi di Giovanni Galleoni e Francesco Antonini avvenuti nel 2011. Secondo la Corte, quella del clan Spada sarebbe da considerare come una vera e propria associazione mafiosa.

Processo Spada, tre ergastoli al clan

Per gli oltre 20 imputati nel processo, che hanno potuto assistere alla lettura della sentenza dalle loro celle, viene dunque confermato il 416-bis: cioè il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Oltre a questo reato, gli imputati erano anche accusati di omicidio, estorsione, usura, detenzione e porto di armi e di esplosivi, incendio e danneggiamento aggravati. Il clan era inoltre accusato di altri reati tipici dell’associazionismo mafioso come il controllo e la gestione di sale giochi, negozi e degli appalti legati agli stabilimenti balneari di Ostia. Nel processo sono arrivate condanne per 17 dei 24 imputati, mentre per altri 7 è giunta l’assoluzione con formula piena.

A ricevere le pene più alte, richieste dai pubblici ministeri Ilaria Calò e Mario Palazzi, sono stati il boss Carmine Spada, il fratello Roberto Spada e il nipote Ottavio Spada. Proprio Roberto Spada era noto alle cronache per la testata che inflisse al giornalista di Nemo Daniele Piervincenzi nel novembre del 2017. Per il suddetto reato, il membro del clan era già stato condannato a 6 anni di reclusione.

Il commento della sindaca Raggi

All’interno dell’aula bunker in cui si è tenuto il processo era presente anche la sindaca di Roma Virginia Raggi, che successivamente si è detta soddisfatta della sentenza: “Soddisfazione per sentenza contro clan Spada. Ringrazio magistratura, forze dell’ordine e chi ogni giorno combatte in prima fila contro le mafie. Istituzioni e cittadini onesti se uniti vincono sempre. Io continuerò a testa alta la battaglia per la legalità”.

Critiche invece arrivano dall’avvocato difensore del clan Spada, Mario Girardi, che al termine del processo ha dichiarato: “Sono indignato, è una follia vera. Questa decisione è una vergogna, non condivisibile in alcun suo aspetto”.