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Fine vita, apertura della Consulta: "Lecito se paziente può decidere"

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Decidendo in merito alla questione del fine vita, la Consulta ha affermato come l'aiuto al suicidio sia lecito se il paziente è libero di decidere.

Nella serata del 25 settembre è finalmente giunta la decisione della Consulta in merito alla questione del fine vita. In particolare la sentenza si riferiva al caso che vede protagonista Marco Cappato, accusato di aver aiutato Fabiano Antoniani (noto come Dj Fabo) a porre fine alla sua in una clinica svizzera nel febbraio 2017. La Corte Costituzionale ha infatti affermato che il reato di aiuto al suicidio non è punibile nei casi in cui il paziente sia pienamente capace di decidere della propria vita.

Fine vita, apertura della Consulta

Nella sua decisione, la Consulta si è espressa in merito all’articolo 580 del codice penale, specificando che l’aiuto al suicidio diviene lecito in determinate condizioni. Ad esempio se chi lo compie: “Agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili”.

La Corte precisa inoltre come per far si che il reato non sia punibile il paziente debba essere: “Pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli”. Viene poi aggiunto come si ritenga attualmente indispensabile un intervento del legislatore, al fine di chiarire le disposizioni sulla materia.

In merito alla sentenza il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli ha dichiarato che: “Chi dovesse essere chiamato ad avviare formalmente la procedura del suicidio assistito, essendone responsabile, sia un pubblico ufficiale rappresentante dello Stato e non un medico”. Secondo Anelli infatti è molto probabile che vi sia una forte resistenza del mondo medico a praticare il suicidio assistito.

Cappato: “Da oggi tutti più liberi”

Pochi minuti dopo la decisione della Corte Costituzionale è arrivato il commento entusiasta di Marco Cappato. Il leader radicale ha infatti pubblicato un messaggio sul suo account Twitter in cui afferma: “La Consulta ha deciso: chi è nella condizioni di Fabo ha diritto a essere aiutato. Da oggi siamo tutti più liberi, anche chi non è d’accordo. È una vittoria della disobbedienza civile, mentre i partiti giravano la testa dall’altra parte. Vi aspetto al Congresso”.