> > Arrestati due presunti scafisti: erano a bordo della Ocean Viking

Arrestati due presunti scafisti: erano a bordo della Ocean Viking

ocean viking

Il meccanismo prevedeva un compenso in denaro in cambio della traversata del Mediterraneo: i due scafisti sono finiti in carcere a Messina.

Due presunti scafisti egiziani a bordo della Ocean Viking sono stati arrestati dalla polizia e dalla guardia di finanza di Messina. Mohammed Youssef Alì, di 42 anni, e Atito Salama Soliman, di 24, sono accusati di tratta di esseri umani. Infatti, gli stessi naufraghi sbarcati dalla nave della ong avrebbero indicato i due egiziani alle forze dell’ordine. Inoltre, ad incastrare i presunti scafisti, oltre alle testimonianze, sono stati alcuni video ripresi dai cellulari dei 182 migranti a bordo. Ora i due scafisti si trovano rinchiusi nel carcere Gazzi di Messina.

Ocean Viking: arrestati due scafisti

Martedì scorso la nave Ocean Viking con a bordo 182 migranti è sbarcata a Messina: nell’equipaggio, però, erano presenti anche due scafisti. Secondo quanto documentano le immagini e i video dei cellulari, infatti, due uomini sarebbero accusati di tratta di essere umani. Si tratta degli egiziani Mohammed Youssef Alì, di 42 anni, e Atito Salama Soliman, di 24, indicati dagli stessi profughi. Secondo quanto ricostruito, il meccanismo scambiava pagamenti ingenti da parte dei cittadini sub sahariani con traghettate affollate di cittadini libici. Nell’attesa della traversata, inoltre, venivano allestiti capannoni improvvisati e pieni di migranti.

Le accuse

Adkronos rivela che l’accusa ai danni dei due scafisti riguarda l’aver “commesso atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato dei cittadini extracomunitari dietro corresponsione di somme di denaro dall’importo variabile”. Inoltre, “con le aggravanti di aver commesso i fatti in relazione a più di cinque persone, esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità fisica, sottoponendole a trattamento inumano e degradante“. I due egiziani sono stati accompagnati in carcere mercoledì sera, mentre giovedì mattina sono stati giudicati davanti al Gip, che ha confermato la misura cautelare.