> > Discarica abusiva Tiburtina: trasporto e abbandono illegale di rifiuti

Discarica abusiva Tiburtina: trasporto e abbandono illegale di rifiuti

Discarica abusiva Tiburtina

Ad affiliare chi abbandonava illecitamente rifiuti speciali, tra cui pneumatici, sarebbe stata una ditta di autoriparazioni anch'essa abusiva.

Traffico illecito, trasporto illegale e ripetuto abbandono di rifiuti speciali. Questo è quanto accadeva in un’area di zona Tiburtina (Roma), adibita da tempo a discarica abusiva. Ci sarebbero almeno 10 persone coinvolte.

Discarica abusiva Tiburtina

La situazione è stata portata alla luce grazie ad alcune segnalazioni di cittadini del Municipio IV di Roma. Servendosi degli impianti di videosorveglianza, gli agenti del Pics (Pronto Intervento Centro Storico) e del Rocs (Reparto Operativo di Coordinamento e Supporto) della Polizia Locale hanno avuto conferme di quanto denunciato dai residenti.

Diverse persone portavano e abbandonavano reiteratamente nella zona rifiuti quali pneumatici e materiale di mobilio. Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma hanno portato alla denuncia di quattro individui e al sequestro del furgone utilizzato per le operazioni. Responsabili dei medesimi traffici potrebbero esserci anche altre sei persone, ma i loro profili sono ancora al vaglio degli inquirenti.

Grazie all’attività investigativa, si è riusciti a risalire a tutto ciò che sta dietro l’abbandono illegale dei rifiuti. Gli pneumatici smaltiti appartenevano ad una ditta di autoriparazioni, operante nella zona di Roma Nord. Il suo titolare esercitava però l’attività in maniera del tutto abusiva, motivo per cui non poteva rivolgersi a ditte autorizzate per smaltire i rifiuti.

Ecco che quindi aveva affiliato i quattro che sono stati denunciati, che provvedevano per l’appunto ad abbandonare i suoi pneumatici in zona Tiburtina. Gli agenti hanno identificato l’uomo e lo hanno denunciato per concorso in reati ambientali. Oltre a ciò dovrà pagare una somma di 5.000 euro per aver esercitato illegalmente la sua attività di autoriparazione.

Hanno inoltre sequestrato le macchine utilizzate e l’officina da lui occupata illegalmente, restituita prontamente al legittimo proprietario.