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Gli agenti uccisi a Trieste avevano salvato un 15enne dal suicidio

Poliziotti e carabinieri uccisi a Trieste 2019

Grazie alla loro delicatezza erano riusciti a parlare con il ragazzo e a dissuaderlo dall'estremo gesto.

Emergono nuovi dettagli su Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, i due agenti rimasti uccisi in una sparatoria nella questura di Trieste.

Agenti uccisi a Trieste: il racconto del questore

Il questore Giuseppe Petronzi ha raccontato un episodio di cui i due poliziotti si erano resi protagonisti qualche giorno fa. Rotta e Demenego avevano ricevuto la segnalazione di un imminente pericolo. Erano infatti stati avvertiti della presenza di un ragazzo di soli quindici anni che sarebbe stato intento a buttarsi da un ponte.

Di fronte ad una tale emergenza gli agenti hanno dimostrato un’immensa reattività giungendo sul luogo annunciato per telefono. Hanno raggiunto il giovane, teso inequivocabilmente a lanciarsi nel vuoto, e si sono avvicinati a lui. Grazie all’abilità che richiedeva la delicata situazione, sono riusciti a parlargli e a dissuaderlo dal gesto estremo.

Per una questione di compostezza non abbiamo dato questa notizia“, ha dichiarato il questore di Trieste, “ma oggi è giusto che l’opinione pubblica ne venga a conoscenza per rendersi conto del valore di questi due ragazzi“.

Petronzi non ha poi mancato di esprimere il grande dolore per la loro perdita e di ribadire la prontezza degli altri agenti nell’impedire che l’aggressore circolasse armato per la città. Racconta anche che al momento degli spari lui si trovava nel suo ufficio al secondo piano della questura, e ad un certo punto pareva che l’uomo, disorientato e confuso, volesse recarsi anche lì.

Interviene infine sulle polemiche di chi sostiene che la Polizia non sia dotata di tutte le fondine anti estrazione necessarie per impedire episodi del genere. Queste le sue parole: “Si possono fare tutte le riflessioni del caso, ma non sono rispettose del momento molto tragico che stiamo vivendo“.