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Morto il ciclista Giovanni Iannelli, caduto in volata in una gara

giovanni iannelli

Giovanni Iannelli, ciclista pratese di 22 anni, ha perso la vita dopo 36 ore di coma.

Giovanni Iannelli, ciclista dilettante di Prato, è morto. Sabato 5 ottobre il 22enne era caduto nella volata finale di una gara a Molino dei Torti vicino ad Alessandria. Faceva parte del Team Hato Green Tea Beerè. E’ finito in coma e dopo 36 ore di ricovero nell’ospedale di Alessandria, è stato dichiarato il suo decesso. La notizia è stata riportata su La Repubblica Torino.

La morte del ciclista

Sabato 5 ottobre Giovanni Iannelli ha avuto un grave incidente. All’arrivo dell’87/o Circuito Molinese, mentre stava correndo a 70 chilometri all’ora, il 22enne si è scontrato con altri ciclisti nel centro del gruppo e a 100 metri dal traguardo è sbandato abbattendosi su un muro. Dopo l’urto, è caduto sulla strada, dove è stato investito da altri corridoi. Il casco è stato del tutto distrutto e il ciclista pratese ha riportato delle gravissime ferite. Ha subito un intervento chirurgico, tuttavia le sue condizioni non sono migliorate. Dopo 36 ore di come, il ragazzo è morto. Gli organizzatori della corsa hanno cercato di difendersi: “Tutti i permessi erano in regola, sono corse che si disputano da quasi 100 anni. Si è trattata di una di quelle fatalità che possono succedere in gara”.

Il messaggio di Cassani

Davide Cassani, commissario tecnico della Nazionale azzurra di ciclismo, ha espresso un messaggio di cordoglio in un post su Facebook: “Non esistono parole che possano mitigare il dolore di una tragedia come questa. Giovanni stava disputando una volata, una delle tante. Mancavano 100 metri, il traguardo poteva vederlo. Chissà quante volte è passato sotto uno striscione d’arrivo, chissà quanti giorni ha sognato di arrivarci prima di tutti gli altri. Sabato quello striscione lo ha solo intravisto, in lontananza. A 100 metri, in piena volata, è caduto a terra e la sua vita si è fermata lì”. Il 58enne ha espresso la sua vicinanza ai familiari e amici del giovane ciclista pratese: “Quando muore un corridore muore una parte di noi, quando a perdere la vita è un ragazzo di 22 anni le domande che ci facciamo sono infinite ma di risposte non se ne trovano. Ci troviamo improvvisamente fragili, tristi, disperati. E penso alla sua famiglia, ai suoi compagni di squadra, ai suoi amici, a tutte quelle persone che in questo momento stanno piangendo la perdita di un figlio, un compagno di squadra, un ragazzo di 22 anni”.