Laura Pellegrini Continuano le indagini sul caso della sparatoria di Trieste avvenuta venerdì scorso davanti alla Questura della città: Alejandro Augusto Stefan Meran ha sparato e ucciso due poliziotti. Il pubblico ministero sta proseguendo le interrogazioni: dapprima verranno ascoltati i testimoni della violenta scena, poi anche i l’agente ferito. La Procura, inoltre, intende richiedere la perizia psichiatrica collegiale per Meran in modo da valutare la sua capacità di intendere e volere. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, infatti, l’aggressore avrebbe agito in maniera lucida, sparando ad altezza uomo e mirando ai poliziotti. Inoltre, sono da chiarire eventuali precedenti o legami con gruppi criminali.
Sparatoria Trieste: Meran
I magistrati e gli inquirenti hanno ormai le idee chiare sulla dinamica di quanto accaduto nella sparatoria di Trieste: Meran, infatti, è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza. La tragedia si sarebbe consumata in tre fasi: la prima nel piano intermedio, dove il killer avrebbe rubato la pistola di Rotta per uccidere il collega Demenego. La seconda, avvenuta nell’atrio e ripresa dalle telecamere. E la terza, fuori dalla Questura: Meran avrebbe aperto il fuoco anche contro l’auto della squadra mobile. Infine, l’aggressore è stato ferito all’inguine. Il 29enne dominicano è stato trasferito nel carcere Ernesto Mari, in attesa della perizia psichiatrica richiesta dalla Procura.
La perizia psichiatrica
La Procura intende chiarire se le azioni di Meran siano avvenute in modo pieno e consapevole oppure se vi sia qualche infermità o vizi di mente. Quest’ultima ipotesi, infatti, renderebbe il killer non imputabile ai fini del processo.
