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Uomo Vitruviano, Sgarbi: "Se resta nei depositi non lo vede nessuno"

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Vittorio Sgarbi è indignato con il Tar: "Se non si capisce il senso della diplomazia culturale, siamo alla frutta".

Il Tar ha bloccato il prestito dell’Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci al museo Louvre di Parigi: il critico d’arte Vittorio Sgarbi punta il dito sul ricorso e si sfoga. “È una assoluta insensatezza, siamo di fronte ad un ministro col suo staff tecnico che si ritrova contrastato dalla vacua protesta di Italia Nostra”. Secondo quest’ultima, infatti, ciò violerebbe il codice dei beni culturali, ma Sgarbi rilancia: “Italia Nostra sbaglia, cade nel ridicolo, persa dietro ad un concetto fascistone che la Gioconda debba tornare in Italia. Dovrebbe occuparsi molto di più di paesaggio, di pale eoliche e lasciar perdere i quadri. È un’operazione dissennata. Patetica, grottesca, ridicola”.

Sgarbi sull’Uomo Vitruviano

Vittorio Sgarbi è indignato di fronte alla decisione del Tribunale di bloccare il prestito dell’Uomo Vitruviano di Leonardo al Louvre. Infatti, il critico ha spiegato a Il Messaggero: “Io sono stato soprintendente alla Galleria dell’Accademia di Venezia, conosco la situazione. Il disegno di Leonardo sta sempre chiuso nei depositi, viene esposto solo rarissime volte, non lo vede nessuno. Allo stesso tempo, i massimi esperti della conservazione in Italia hanno detto chiaramente che può muoversi, secondo tempi e modalità”.

Nel frattempo, però, i giudici hanno accolto il ricorso: “Al momento c’è una sospensiva prima della sentenza. L’udienza del 16 ottobre sarà risolutiva, mi auguro venga confermare la decisione del ministro. Se non sarà così, se davvero un ministero, con i suoi tecnici, viene condannato perché si sarebbe assunto un ruolo che non gli spetta, allora siamo nel caos. Allora un magistrato può ribaltare qualsiasi decisione prenda un ministro?”.

Quali potrebbero essere, infine, le conseguenze di tale azione? “Se decade il protocollo firmato dai due ministri con lo stop al prestito dell’Uomo Vitruviano, il Louvre non presterà i due straordinari Raffaello. Un disegno di Leonardo che impedirà di vedere in Italia due capolavori assoluti, le opere più belle. Il mondo allora non avrà un disegno icona di Leonardo, perché resterà comunque chiuso nei depositi di Venezia, e il pubblico italiano non avrà i suoi Raffaello. E allora? Se non si capisce il senso della diplomazia culturale, siamo alla frutta”.