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Ladro ucciso nel bresciano: Mirko Franzoni condannato a 9 anni

ladro ucciso nel bresciano

Appello conferma condanna a 9 anni e 4 mesi per Mirko Franzoni, che ha ucciso il ladro entrato nella casa del fratello

 

Mirko Franzoni ha sempre detto di aver sparato accidentalmente. Ladro ucciso nel bresciano: la Cassazione ha confermato una condanna di nove anni e quattro mesi.

Ladro ucciso nel bresciano: la condanna

Un ladro di origini albanesi era entrato nella casa del fratello, per questo motivo Franzoni avrebbe fatto partire un colpo mortale.

È successo nel dicembre del 2013 a Serle, in provincia di Brescia. Il 14 dicembre di 5 anni fa Mirko Franzoni uccise il 26enne Eduard Ndoj, poco dopo averlo sorpreso all’interno dell’appartamento del fratello. In appello i giudizi hanno espresso la loro sentenza, confermando che si è trattato di omicidio volontario. È stata così esclusa l’ipotesi con cui Franzoni si è sempre difeso: non si sarebbe trattato di un drammatico incidente.

Per questo motivo, poco dopo mezzogiorno di giovedì 10 ottobre, Franzoni si è costituito nel carcere di Verziano di Brescia, prima che la Procura di Brescia firmasse l’ordine di carcerazione. La decisione è stata presa in seguito alla condanna definitiva espressa in Cassazione.

In tempi più recenti aveva sollevato una certa polemica l’uccisione del moldavo di 24 anni avvenuta a Pavone Canavese, nel corso di un furto a una tabaccheria. Il commerciante aveva dichiarato di essere sceso in cortile durante il furto e avrebbe sparato dopo una colluttazione con i ladri con il suo Revolver 357, regolarmente detenuto. I risultati dell’autopsia ribaltano le dichiarazioni inizialmente rilasciate. La ferita sul petto del moldavo, infatti, non è il foro di ingresso del proiettile, ma quello d’uscita. Si suppone quindi che il tabaccaio abbia sparato quando il ladro si trovava ancora sul marciapiede. Lì la polizia lo ha ritrovato ormai privo di vita.