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Papa Francesco chiamò Pietro Maso: "Non ci potevo credere"

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Papa Francesco e la telefonata con Pietro Maso: "Ha chiesto a me di pregare per lui. Non ci potevo credere"

Papa Francesco avrebbe chiamato al telefono Pietro Maso, come rivelato in un’intervista dallo stesso 49enne condannato per aver ucciso i suoi genitori nella loro casa di Verona. Era il 1991 e lui aveva 19 anni: da quel momento l’uomo ha trascorso 22 anni in carcere, prima di essere liberato nel 2015. Maso avrebbe chiesto perdono al pontefice, e di tutta risposta il pontefice lo ha richiamato: “Non ci potevo credere“.

Papa Francesco chiamò Pietro Maso

Nel corso di un’intervista, l’omicida ha raccontato la sua infanzia fino all’orrore dell’omicidio compiuto ai danni dei suoi genitori. L’uomo ricorda infatti un’adolescenza priva del calore familiare e costellata solo dell’ossessione per la fama e i soldi e un vuoto interiore, trasformatosi preso in follia: “Faccio qualcosa che gli altri non potranno mai fare: uccidere i miei genitori – ha raccontato -. Non ero mai soddisfatto. Ridevo, ma ero morto“. L’omicidio risale al 1991 e i genitori vennero uccisi a calci, e sprangate: “Alla fine c’era un silenzio e un odore di sangue spaventoso“. Diversi anni dopo Maso scrisse una lettera al Papa per chiedergli il perdono di Dio. Bergoglio in persona lo ha contattato: “Non ci potevo credere – ha detto Maso -. Mi ha anche chiesto di pregare per lui. Lui, il Papa, che chiedeva a me di pregare per lui. Io, che sono l’ultimo, il maledetto, l’assassino, il mostro“.

L’omicidio

Il 17 aprile 1991, aiutato da tre amici, Pietro Maso, allora 19enne ha barbaramente ucciso i genitori Antonio e Mariarosa nella casa dove vivevano per entrare in possesso dell’eredità di famiglia: “Ridevo ma ero morto dentro. Volevo avere gli occhi di tutti addosso“.