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Sigarette elettroniche vietate nel Lazio: stop in diverse strutture

Sigarette elettroniche vietate nel Lazio

Vietate le sigarette elettroniche nel Lazio: iniziato anche un monitoraggio per capire l'uso dell'apparecchio tra gli adolescenti.

Le sigarette elettroniche sono state vietate nel Lazio: nessuno potrà utilizzarle all’interno di ospedali, strutture sanitarie e studi medici. Stop anche nelle aree circostanti, vale a dire nei parcheggi e nei parchi vicini agli ospedali, esattamente come avviene per le sigarette tradizionali.

Il divieto delle sigarette elettroniche è già attivo in tutti gli uffici della Regione Lazio. A breve lo sarà anche in maniera ufficiale nelle strutture sanitarie: si attende solo il completamento di un provvedimento in preparazione presso l’assessorato alla Salute. Inoltre, è stato deciso di avviare un monitoraggio, nelle scuole per cercare di capire l’uso di questo apparecchio tra gli adolescenti, specialmente nella fascia di età compresa tra i 13 e i 16 anni. Infatti, sembra che la sua diffusione sia già parecchio estesa e questo desta non poche preoccupazioni visto che non si hanno ancora sufficienti informazioni sugli effetti a lungo termine delle sostanze con cui vengono caricati gli apparecchi.

Sigarette elettroniche vietate nel Lazio

Alessio D’Amato, assessore regionale alla Salute, ha voluto spiegare la decisione presa. “Abbiamo deciso di intervenire anche nel Lazio” ha detto “soprattutto per applicare un principio di precauzione, anche alla luce di quanto sta avvenendo negli Stati Uniti. Gli esperti ci invitano a intervenire”. Il governatore di New York Andrew Cuomo ha infatti annunciato il primo morto a causa dell’uso delle sigarette elettroniche. Si tratta un diciassettenne del Bronx.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il direttore del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss, la dottoressa Roberta Pacifici: “In attesa di avere più certezze, come uomini di sanità pubblica dobbiamo puntare sulla massima cautela e sulle avvertenze ai consumatori. Trattiamola come una sigaretta tradizionale. Giusto scriverci ‘può nuocere alla salute’, giusto vietare la pubblicità, giusto vietare l’uso nei luoghi pubblici. Ripeto: è necessario un atteggiamento prudenziale, in attesa di avere studi più completi. E ai ragazzi insegniamo che non tutto quello che è venduto su internet è privo di rischi. Se proprio si deve consumare quel prodotto, si utilizzino i canali ufficiali e controllati”.