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Cesareo rinviato per mancanza di anestesisti: muore il feto

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La neo mamma doveva attendere una chiamata per fissare la data del cesareo. Tuttavia, quando si è presentata in ospedale, il feto era morto.

Lo scorso 26 settembre una donna di Vibo Valentia in gravidanza aveva effettuato l’ultimo controllo prima del parto. I medici avevano assicurato alla neo mamma che il piccolo in grembo era vivo e a breve l’avrebbero chiamata per fissare un cesareo. Tuttavia, all’alba della 37esima settimana, quando la mamma si è presentata in ospedale (mercoledì scorso), i medici hanno riferito che il cesareo doveva essere rinviato a causa della mancanza di anestesisti. Per la 32enne è poi arrivata una notizia orribile: il bimbo che portava in grembo era morto. Il Ministero della Salute ha inviato nella struttura ospedaliera degli ispettori.

Cesareo rinviato: muore il feto

La gestante non ha mai ricevuto notizie dall’ospedale per fissare un taglio cesareo: quando ha appreso che era stato rinviato e che il feto era morto, per lei è iniziato un incubo. Anche il neo papà ha dato in escandescenze e con un pugno ha rotta una vetrata dell’ospedale. Sembrava impossibile che fino a poche ore prima il feto fosse vivo e poi invece fosse deceduto. L’azienda ospedaliera di Vibo Valentia, perciò, è stata sottoposta a una serie di controlli interni.

Su un comunicato, inoltre, si legge che “la paziente, oltre alla visita preventiva, è stata sottoposta agli esami di laboratorio e strumentali. Non emergendo problemi a carico del feto e della stessa paziente, quest’ultima è stata rinviata al proprio domicilio non prima di concordare con i sanitari un ricovero programmato per il 10 ottobre (39esima settimana di gravidanza) al fine di procedere con il parto cesareo. Alle 10,21 di giovedì la signora è stata sottoposta ad ulteriori controlli, dai quali purtroppo è emersa la presenza di un feto premorto“.

Le parole del primario

Secondo quanto trapelato dall’ospedale di Vibo Valentia, la mancanza di anestesisti non sarebbe la reale causa della morte del feto della donna. Il primario Carmelina Ermio, infatti, ha riferito che “nessuno ha rimandato a casa la signora“. La donna “è venuta in ospedale soltanto questa mattina, né oggi né nei giorni scorsi, perché non era una gravidanza a rischio. Se sia venuta nei giorni precedenti, per suoi motivi personali, non risulta da nessuna parte”.