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Occupato ingresso degli Uffizi per dire stop all'offensiva turca

Occupato ingresso Uffizi

Gli striscioni dei manifestanti esprimono solidarietà ai curdi e vergogna per l'Europa che ha finanziato la Turchia.

Decine di manifestanti hanno occupato l’ingresso agli Uffizi di Firenze per chiedere che la Turchia cessi di bombardare il nord della Siria.

Ingresso degli Uffizi occupato

Promotore della protesta è stato il movimento IAM, Iniziativa Antagonista Metropolitana. I ragazzi che ne fanno parte si sono collocati davanti alla galleria fiorentina con cartelli e striscioni. Hanno dapprima occupato l’ingresso 1 e poi l’ingresso 2, rallentando l’entrata dei visitatori. Tra loro c’era chi si lamentava per la troppa attesa e chi invece applaudiva all’iniziativa.

Gli striscioni esposti da una parte esprimono la solidarietà ai curdi, vittime di violenti attacchi dalla potenza turca. Dall’altra non mancano di ribadire la vergogna dell’Europa che ha finanziato lo stato di “quel fascista di Erdogan che favorisce la ripresa dell’Isis“.

IAM ha infatti manifestato sul proprio profilo Facebook il timore che a causa degli attacchi migliaia di jihadisti possano riversarsi in Europa. E ha ricordato tutte le recenti stragi attribuite al terrorismo islamico, tra cui il Bataclan, le ramblas, Manchester e Berlino.

Oggi a Firenze i turisti che vengono da ogni parte del mondo non potranno ammirare la Venere di Botticelli e i tesori del Rinascimento degli Uffizi“, spiega una loro rappresentante. E aggiunge che la loro protesta è un modo per accendere i riflettori e mostrare vicinanzaa chi sta cercando di costruire una alternativa democratica e di convivenza pacifica in Medio Oriente“.

Le decine di manifestanti chiedono che l’Europa non ceda al ricatto di Erdogan che ha minacciato di far giungere sul territorio europeo migliaia di terroristi se si proverà a impedire la sua azione militare. Hanno infine annunciato che le mobilitazioni continueranno in Piazza del Carmine, sempre a Firenze, a partire dalle 17:00 di oggi, sabato 12 ottobre 2019.