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Sopravvissuti al crollo del Ponte Morandi: si sono sposati

crollo ponte morandi

E' cambiato tutto in poco più di 12 mesi per Eugeniu e Natalya. Dal crollo del Ponte Morandi al matrimonio celebrato a Napoli.

Dalla possibile tragedia al matrimonio, da uno dei giorni più scuri della loro vita al giorno tanto atteso. Sicuramente, la vicende del Ponte Morandi scosse l’intero Paese, facendo emergere i soliti problemi che affliggono l’Italia: incapacità, inefficienza e negligenza. Si aprì un polverone con lo Stato al centro delle critiche per il mancato svolgimento di accertamenti richiesti dalla normativa vigente. Poi il dibattito sulle concessioni e sull’individuazione dell’azienda che avrebbe provveduto alla ristrutturazione. Dopo più di un anno, la situazione non sembra essere mutata e tutto ciò ha creato forti malumori tra i cittadini di Genova. Ma la vita, al contempo, offre storie equiparabili a favole, come quella di Eugeniu Babin e Natalya Yelina.

Dal dramma al matrimonio

E’ davvero commovente la storia di Eugeniu Babin e Natalya Yelina, entrambi in macchina il giorno tragico della caduta del Ponte Morandi. Ora si sono sposati a Napoli (con il rito della chiesa ortodossa), mantenendo la promessa che si erano fatti quando riuscirono a scampare ad una delle vicende più buie dell’Italia, quella di sposarsi dopo una vita trascorsa insieme. Era, di fatto, il loro desiderio ormai da un anno, da quando riuscirono a sfuggire alla morte nel crollo del Ponte Morandi di Genova il 14 agosto del 2018, tragedia che causò la morte di 43 persone. L’auto su cui viaggiavano i due, che si stavano recando in vacanza in Francia, precipitò nel vuoto finendo su un cumulo di macerie. I due non persero mai conoscenza e rimasero lucidi per tutto il tempo fino a quando i vigili del fuoco riuscirono a tirarli fuori da quell’ammasso di lamiere, polvere e calcinacci che era diventata la loro auto. Eugeniu riportò la rottura del collo e lacerazioni in diverse parti del corpo, Natalya invece si fratturò in più punti la gamba. Decisamente un miracolo, vista l’altezza del ponte e il terribile impatto del veicolo.