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Ocean Viking, l'Italia assegna il porto di Taranto per i 176 migranti

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Le autorità italiane hanno concesso alla nave Ocean Viking di attraccare nel porto di Taranto, dove sbarcheranno i 176 migranti presenti a bordo.

Dopo aver fatto richiesta di porto sicuro la nave Ocean Viking ha ricevuto risposta affermativa dalle autorità italiane, che nella serata del 14 ottobre le hanno assegnato il porto di Taranto al fine di far sbarcare i migranti presenti a bordo. Il Viminale ha infatti concesso il cosiddetto “place of safety” alla nave dell’Ong Sos Mediterranée, dopo che nella giornata di domenica quest’ultima aveva recuperato 176 persone in due distinti salvataggi avvenuti al largo delle coste libiche.

L’Ocean Viking sbarcherà a Taranto

La notizia dell’assegnazione del porto di Taranto è stata subito comunicata dal canale Twitter di Sos Mediterranée, che in serata ha pubblicato il seguente messaggio: “Le autorità italiane hanno assegnato alla Ocean Viking il porto di Taranto, nel sud Italia, come luogo sicuro. Siamo sollevati dal fatto che i 176 sopravvissuti raggiungeranno un luogo sicuro senza inutili ritardi. Ora ci stiamo dirigendo a nord”.

La nave Ocean Viking aveva fatto richiesta di porto sicuro a tutti i paesi europei il 13 ottobre, dopo aver rifiutato un eventuale attracco a Tripoli concessole dalle autorità marittime della Libia. Secondo quanto stabilito dalle convenzioni internazionali infatti, nessun porto libico è attualmente considerabile come sicuro a causa del persistente stato di instabilità politica della regione.

Il commento di Matteo Salvini

A pochi minuti dalla notizia non si è fatto attendere il commento del leader della Lega Matteo Salvini, che in un breve messaggio sui social afferma: “Assegnato il porto di Taranto alla nave Ocean Viking e ai suoi 176 passeggeri, con tanto di festeggiamenti a bordo. Porti aperti, braghe calate e promesse tradite, l’invasione riprende. I criminali ringraziano”.

Proprio con la Ocean Viking, Salvini ebbe un lungo braccio di ferro lo scorso 23 agosto quando ancora era ministro dell’Interno. In quell’occasione il leader leghista impedì infatti alla nave di entrare nelle acque italiane nonostante fosse ferma in mare aperto da ben 14 giorni, costringendola a dirigersi verso Malta per far sbarcare gli allora 356 migranti presenti a bordo.