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Ragazzo picchia a sangue coetaneo perché gay: aggressione a Cagliari

milano carabinieri aggrediti

Aggressione omofoba a Cagliari, la vittima picchiata con la colpa di essere gay da un suo coetaneo. La scena ripresa attraverso un video.

Aggressione omofoba a Cagliari, dove un ragazzino ha picchiato un coetaneo perché gay. Le immagini diffuse in un video sui social da una donna di Frattaminore che denuncia: “Io mi vergognerei, maledetti”.

Ragazzo picchia coetaneo perché gay

Ennesimo episodio d’aggressione omofoba in Italia. Questa volta siamo a Cagliari e il protagonista è un ragazzino colpevole di essere gay. In un video condiviso sui social martedì 15 ottobre da una signora di Frattaminore, viene ripresa chiaramente tutta l’aggressione avvenuta in un parco. Ciò che più sciocca, oltre la giovane età di tutti i protagonisti, è la maniera d’azione del gruppo: l’aggressore picchia la sua vittima fino a fargli sanguinare il volto. Chi filma resta immobile a guardare, così come i presenti che non hanno minimamente mosso un dito per intervenire. Nel video si intravedono chiaramente parecchie persone, almeno 7, che insieme avrebbero potuto calmare l’aggressore in piena furia contro la vittima. Dalle ultime informazioni si apprende che è stata contattata un’associazione LGBT di Cagliari per far luce sull’accaduto ed aiutare, eventualmente, la vittima.

I messaggi di denuncia

Condanna piena da parte della donna di Frattaminore che ha condiviso il video, che ha così commentato l’accaduto: “Maledetti, maledetto picchiarlo solo perché gay ti devi vergognare tu, non lui. Io mi vergognerei di avere un figlio delinquente assassino è drogato e maleducato trattare male perché è gay vergogna. Se fossi mio figlio ti farei passare io la voglia ti metterei in piazza è ti farei trattare come tu tratti questo povero ragazzo solo perché è gay. Vergognati tu che di sicuro delinquenti come te farai una brutta fine queste persone non fanno male a nessuno”. Ne sono seguiti a tale messaggio numerosi altri sempre dagli stessi toni, tutti condivisi sui social: “Questo ragazzo viene picchiato solo perché è gay, sinceramente non so se provare più rabbia per questo bullo oppure per la gente attorno che assiste impassibile alla scena”. O ancora: “Voi continuate pure a dire che il Gay Pride non serve, che i diritti li abbiamo ottenuti, che ora essere gay è una moda e fa solo scena”.