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Uomo Vitruviano, Tar respinge il ricorso: l'opera può volare a Parigi

uomo vitruviano

L'Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci può sopportare un viaggio verso Parigi. A stabilirlo il Tar del veneto su ricorso di Italia Nostra.

L’Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci potrà essere esposto al Louvre. Dopo una serie di polemiche e di ricorsi, il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto ha stabilito infatti che lo Studio di proporzioni del corpo umano potrà viaggiare alla volta di Parigi per la mostra in occasione dei 500 anni dalla morte dell’artista.

Il prestito dell’Uomo Vitruviano

Il prestito era stato concordato dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini durante il governo Renzi-Gentiloni, in base ad un accordo di scambio: i musei francesi a loro volta concederanno delle opere di Raffaello all’Italia per le celebrazioni che si terranno nel 2020 per i cinquecento anni dalla morte di Raffaello.

A fare ricorso al Tar per tentare di bloccare il trasloco, seppur temporaneo, dell’Uomo Vitruviano è stata l’associazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali Italia Nostra, che difatti critica la decisione dei giudici.

La decisione del Tar

Italia Nostra spiega che “il Tar ha ritenuto che non avendo la direttrice precedente delle Gallerie dell’Accademia, la Dott.ssa Marini, escluso in assoluto e tassativamente il prestito dell’opera, la sua iscrizione nel fondo principale non costituisce divieto al prestito“.

“L’altra osservazione del Tar – riporta ancora l’associazione – considera più rilevanti le perizie dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma rispetto ai rilievi maggiormente cautelativi precedentemente formulati dal responsabile del Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie dell’Accademia e dal Funzionario restauratore conservatore”.

Italia Nostra denuncia: “Se l’essere inseriti nella lista dei beni che appartengono al fondo principale di una galleria o di un museo non riesce ad impedire l’espatrio di un disegno e se le indicazioni dei restauratori e conservatori sono tutte opinabili, oggi non è un bel giorno per la tutela in Italia“.

Franceschini esulta

L’associazione non sembra quindi intenzionata ad arrendersi, soprattutto perché “considera una vittoria aver sollevato con determinazione e coraggio la questione irrisolta da tanti, troppi anni, dei prestiti e dei viaggi delle opere d’arte di inestimabile valore custoditi nei nostri musei”.

Molto soddisfatto invece Dario Franceschini che su Twitter esulta: “Ora può partire la grande operazione culturale italo-francese delle due mostre su Leonardo a Parigi e Raffaello a Roma“.