Una barca con a bordo 50 migranti, fra i quali dieci donne e cinque bambini, si trova in difficoltà al largo delle coste maltesi. L’allarme arriva da Alarm Phone che specifica su Twitter: “Esigiamo che le autorità di Malta agiscano subito!”. Le persone, proseguono i volontari , “sono in mare da 17 ore e chiedono aiuto. Il nostro ultimo contatto è stato alle 17, quando ci hanno detto ‘stiamo imbarcando acqua‘. È già buio e non sappiamo ancora se Malta stia organizzando un soccorso. Non lasciateli annegare”.
I #migranti sono in mare da 17 ore e chiedono aiuto. Il nostro ultimo contatto è stato alle 17.00, quando ci hanno detto ‘stiamo imbarcando acqua’. È già buio nel #Mediterraneo e non sappiamo ancora se #Malta stia organizzando un soccorso. Non lasciateli annegare!
— Alarm Phone (@alarm_phone) 18 ottobre 2019
Migranti, barca in difficoltà
Il call center per i migranti, Alarm Phone ha diffuso un messaggio su Twitter: “Abbiamo avvertito le forze armate di Malta di una barca in pericolo nella loro zona Sar due ore fa. Ci hanno riferito di 50 persone a bordo, tra cui 10 donne e 5 bambini. Chiediamo alle autorità di Malta di mandare soccorso velocemente, senza ripetere i ritardi di questa settimana”. Nonostante l’appello lanciato a La Valletta, la barca in difficoltà carica di migranti non ha ricevuto soccorsi.
Abbiamo avvertito @Armed_Forces_MT di una barca in pericolo nella loro zona SAR due ore fa. Ci hanno riferito di 50 persone a bordo, tra cui 10 donne e 5 bambini. Chiediamo alle autorità di #Malta di mandare soccorso velocemente, senza ripetere i ritardi di questa settimana. pic.twitter.com/AO6UnCCbvS
— Alarm Phone (@alarm_phone) 18 ottobre 2019
Per questo motivo è arrivato un secondo messaggio: “Abbiamo chiamato più volte le forze armate di Malta tra le 15.55 e 17.25 per aggiornarli sulla nuova posizione della barca e per chiedere se si stessero prendendo responsabilità dell’evento Sar ma, di nuovo, non sono raggiungibili. Esigiamo che le autorità di Malta agiscano subito!“.
Abbiamo avvertito @Armed_Forces_MT di una barca in pericolo nella loro zona SAR due ore fa. Ci hanno riferito di 50 persone a bordo, tra cui 10 donne e 5 bambini. Chiediamo alle autorità di #Malta di mandare soccorso velocemente, senza ripetere i ritardi di questa settimana. pic.twitter.com/AO6UnCCbvS
— Alarm Phone (@alarm_phone) 18 ottobre 2019
Infine, nella serata di ieri è giunto un ultimo messaggio da Alarm Phone: “RCC #Malta ha delegato l’operazione a una milizia finanzata dall’UE che sta respingendo le persone in una zona di guerra. Malta è responsabile di questa violazione di convenzioni internazionali – a meno che la LYCG non consegni le persone a una barca diretta verso un porto sicuro”.
Gli ultimi sbarchi
Tra giovedì e venerdì sono stati segnalati almeno quattro sbarchi tra la Sardegna e il Salento. Nella giornata di venerdì 18 ottobre sono stati registrati due sbarchi a Linosa e altri due approdi poco prima a Lampedusa per un totale di circa 20 persone. “Questi episodi segnalano una questione fondamentale – ha riferito il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello – da quando è stata cancellata l’operazione e Sofia non c’è più controllo nel Mediterraneo”.