In piazza Aruleno Celio Sabino, nei pressi della Chiesa San Policarpo, nel quartiere Appio Claudio di Roma si è svolta una fiaccolata per ricordare Stefano Cucchi. Il 22 ottobre del 2009, infatti, Stefano è morto all’ospedale Sandro Pertini della capitale. Alle ore 18:30 di martedì 22 ottobre, la sua famiglia lo ha ricordato dicendo: “Accendiamo una candela per Stefano per continuare a far luce sulla verità”. La sua inchiesta, infatti, è ancora aperta: la prossima udienza si terrà il 12 novembre prossimo.
Fiaccolata per Stefano Cucchi
Durante la fiaccolata tenutasi a Roma una donna ha letto la lettera di Stefano Cucchi scritta mentre si trovava al Sandro Petrtini: si trattava dell’ennesima richiesta di aiuto. “Caro Francesco (collaboratore di un’associazione ndr.), sono al Sandro Pertini in stato di arresto. Sono giù di morale e posso muovermi poco. Volevo sapere se puoi fare qualcosa per me”. Il 15 ottobre 2009 Stefano era stato arrestato vicino al Parco degli Acquedotti: i carabinieri lo avevano visto scambiare della droga con un ragazzo. Una volta arrivato in commissariato, infatti, su di lui vengono trovate sostanze stupefacenti e un medicinale contro gli attacchi epilettici di cui soffriva.
La morte di Stefano, avvenuta una settimana dopo l’arresto, è stata amputata a una serie di cause e concause. Tra le altre ci sono la malnutrizione, i depistaggi, le richieste di aiuto inascoltate e l’epilessia. La sorella Ilaria e l’avvocato della famiglia Fabio Anselmo nel corso degli anni hanno cercato di fare luce su un caso ancora aperto.
Il ricordo di Ilaria
Ilaria Cucchi con un messaggio su Facebook ricorda Stefano con queste parole: “Dieci anni fa Stefano stava scrivendo quell’ultima, disperata, richiesta di aiuto. Voleva vivere, mio fratello! Poi invece è morto, all’alba, tra l’indifferenza generale di tutti coloro che hanno avuto a che fare con lui in quei sei giorni del suo calvario”.