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Nuovo sbarco in Calabria: 46 migranti approdano a Roccella

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Nuovo sbarco in Calabria, a Roccella Jonica: 46 migranti approdano in buone condizioni, tra loro anche una donna. E' il quinto in dieci giorni.

Calabria, nuovo sbarco di migranti nella Locride. Sarebbe il quinto negli ultimi dieci giorni: ad approdare, questa volta, anche una donna. I migranti sono stati momentaneamente collocati in una struttura d’accoglienza. Arrestati i due scafisti che lo scorso 14 ottobre avevano fatto sbarcare sulla costa calabrese 109 uomini.

Nuovo sbarco a Roccella

E’ il quinto sbarco in dieci giorni quello sulla costa ionica calabrese, nella Locride. Questa volta toccano terra 46 migranti, dopo un viaggio di circa sei giorni su un’imbarcazione a vela di circa 15 metri: tra loro uomini in prevalenza di nazionalità irachena e iraniana, tra cui una donna. Il veliero sarebbe stato intercettato da una motovedetta della Guardia di Finanza di Roccella Jonica, a Capo Bruzzano, poco distante dalla riva. Dopo un primo controllo, tutti i migranti sono stati ritrovati in buone condizioni e sono stati fatti sbarcare al porto di Roccella Jonica dove, sotto disposizione della Prefettura di Reggio Calabria, sono stati collocati in una provvisoria struttura d’accoglienza allestita dal Comune e gestita dalla Protezione civile locale.

Arrestati gli scafisti

E’ di mercoledì 23 ottobre la notizia dell’arresto dei due scafisti a comando dello sbarco di migranti verificatosi a Roccella Jonica lo scorso 14 ottobre. A disporre il fermo la squadra mobile della questura di Reggio Calabria e i Carabinieri della Compagnia di Bianco. I due cittadini, un uomo di nazionalità ucraina e un moldavo, sono indiziati: “Di essere stati al comando di una delle due imbarcazioni a vela, a bordo delle quali hanno viaggiato i 109 cittadini extracomunitari soccorsi al largo delle coste Joniche dalla motovedetta CP 326 della Guardia Costiera”, poi approdata sulle coste calabresi. Gli investigatori avrebbero a lungo indagato sulla vicenda aiutati da diversi testimoni ascoltati al commissariato di Siderno, ricostruendo così la dinamica degli eventi che ha permesso di far luce sul fatto: “Un grave quadro indiziario in relazione al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.