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Omicidio Luca Sacchi, parla l'avvocato: "Il ragazzo non usava droghe"

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Il legale Domenico Pavone chiarisce alcuni particolari sull'omicidio di Luca Sacchi, smentendo l'ipotesi che il ragazzo facesse uso di droghe.

A due giorni dall’omicidio del 24enne Luca Sacchi, il 24enne ucciso dopo aver cercato di difendere la sua fidanzata da un tentativo di aggressione, il legale della famiglia del giovane chiarisce alcuni particolari della vicenda. Ai microfoni dei giornalisti, l’avvocato Domenico Pavone smentisce infatti come Luca fosse un consumatore di sostanza stupefacenti e nega ogni pregressa conoscenza tra il giovane e i due aggressori, in seguito identificati come Paolo Pirino e Valerio Del Grosso.

Omicidio Luca Sacchi, parla l’avvocato

Parlando con i giornalisti presenti, l’avvocato Pavone dichiara come Luca non facesse uso di droghe, giustificando la cosa con l’espianto degli organi voluto dalla famiglia in seguito al suo decesso: “La famiglia è ovviamente distrutta. È la perdita di un figlio di 20 anni giovanissimo quindi è naturale che sia distrutta, sia madre, padre, tutti i parenti che sono presenti peraltro. La vivono malissimo perché sanno che il figlio non era influenzato e non utilizzava nessun tipo di stupefacenti. Come vi ho già detto, ed è anche stato già pubblicato su vari notiziari, sono stati espiantati gli organi, sono stati donati, e per fare un espianto di organi è stata data una valutazione clinico medica che deve essere per forza negativa sull’ambito tossicologico tale da poter procedere all’espianto. Se tutto è avvenuto questo fa capire che non era un utilizzatore di stupefacenti”.

L’avvocato nega pertanto ogni coinvolgimento del giovane con l’ambiente degli spacciatori come invece era stato inizialmente ipotizzato da alcuni giornalisti e organi di stampa: “Da parte nostra e da parte della famiglia lo escludiamo, stiamo al vaglio del pubblico ministero. Ciò che noi intendiamo fare è subordinato giustamente all’esito che avverrà adesso con il primo giudizio, perciò siamo in attesa dato che non ci è stato ancora notificato nulla”.

La conoscenza degli aggressori

In merito invece al fatto che il ragazzo o la fidanzata Anastasiya potessero conoscere i due aggressori, l’avvocato preferisce non prendere posizione considerando le testimonianze già rese alle Forse dell’ordine: “Su questo non mi esprimo, semplicemente li conosceva o non li conosceva, vogliamo dar modo al pubblico ministero di seguire questo tipo di informazioni, e che non siano viziate da notizie sui giornali o altro che possano modificare le dichiarazioni. Oggi gli unici che sanno effettivamente come si siano svolti i fatti sono gli interessati, di cui uno purtroppo non c’è più, la ragazza è stata tramortita per ciò anche i ricordi sono vaghi in questo preciso momento e gli altri due testimoni sono stati ascoltati al vaglio degli inquirenti. Non so come agirà il pubblico ministero, l’unica cosa che spero avvenga presto e che venga restituita la salma alla famiglia per poter procedere con le esequie”.

Già in precedenza tuttavia il legale e la famiglia avevano smentito ogni possibile legame tra Luca e i due aggressori: “Dal nostro punto di vista l’incontro è stato casuale, anche perché abbiamo già mandato una notizia dove veniva smentito tutto e dove peraltro vi è indicato che non c’era conoscenza fra Luca e questi ragazzi”.