> > Omicidio Luca Sacchi, l'autopsia: fatale il colpo sparato alla testa

Omicidio Luca Sacchi, l'autopsia: fatale il colpo sparato alla testa

omicidio sacchi

Nonostante i tentativi di giustificazione, i due aggressori sono stati condannati al carcere: il colpo sparato alla testa di Luca è stato fatale.

I risultati dell’autopsia svolti sul corpo di Luca Sacchi dopo l’omicidio della scorsa settimana hanno messo in luce ciò che ormai era già chiaro. Il colpo sparato alla testa da Valerio Del Grosso per il giovane 24enne si è rivelato fatale. Tuttavia, l’aggressore ha cercato di giustificarsi spiegando: “Non volevo ucciderlo, il rinculo della pistola me lo ha fatto colpire in testa. Ho fatto una caz*ata”. Il gip non si è fatto intimidire e ha confermato il carcere sia per Vincenzo sia per Paolo Pirino, accusato anch’esso dell’omicidio di Luca. I risultati completi delle analisi effettuate dal Policlinico Umberto I di Roma, però, si potranno avere soltanto dalla prossima settimana.

Omicidio Luca Sacchi, l’autopsia

Sono arrivati i primi risultati dell’autopsia effettuata dal Policlinico di Roma sul corpo di Luca Sacchi: non emergono particolari evidenze sull’omicidio. Il colpo sparato alla testa da Vincenzo Del Grosso si è rivelato fatale e perciò il gip lo ha condannato, insieme a Paolo Pirino, al carcere. I due sono stati sottoposti a custodia cautelare in quanto la “volontarietà dell’omicidio appare indiscutibile, tenuto conto dell’arma impiegata, della distanza ravvicinata, nonché della zona del corpo della vittima presa di mira nel corso di una rapina violenta”.

Nuovi dettagli dai testimoni

Ascoltando alcuni testimoni dell’omicidio, gli inquirenti hanno raccolto alcuni dettagli che rafforzano l’ipotesi e il collegamento dell’omicidio alla droga. Infatti, la sera dell’uccisione di Luca era presente un amico o intermediario tra il 24enne e Valerio e Paolo che però sarebbe scappato “prima dell’arrivo dei carabinieri”. Un secondo testimone, invece, ha confessato di essere stato “incaricato da Valerio Del Grosso di verificare se persone in zona Tuscolana avessero il denaro per acquistare, come convenuto, della ‘merce’ e di essersi recato con suo amico in via Latina, incontrando alle 21,30 del 23 ottobre (…) “l’amico intimo” di Sacchi “al quale si presentava come inviato di Valerio”. Infine, rimane l’incognita dello zaino di Anastasiya, che verrà riascoltata dagli inquirenti nelle prossime ore.