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La storia di Franco, padre del 19enne in coma dopo incidente a Venezia

Incidente venezia franco antonello

La sua vicenda è stata racontata in un libro di Fulvio Ervas e trasposta in un film presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.

Una vita dedicata totalmente ai figli quella di Franco Antonello, padre del ragazzo rimasto coinvolto nell’incidente di Venezia. Dopo che al primogenito venne diagnosticato l’autismo, ha deciso di lasciare il lavoro per prendersi cura di lui.

Incidente Venezia, la storia di Franco Antonello

Quando la disabilità grave entra in famiglia è come se si scatenasse un terremoto. Solo che dura tutta la vita e nessuno ti aiuta“, aveva raccontato Franco. E così l’uomo, un imprenditore, ha deciso di lasciare l’azienda ai suoi collaboratori per poter stare accanto al figlio Andrea in ogni momento della giornata. Insieme a lui ha fatto tantissimi viaggi, testimoniati dalla loro pagina Facebook Franco e Andrea.

Dai tour in Sudamerica a bordo di una Harley Davidson alle gite a tre in compagnia dell’altro figlio Alberto, il 19enne ora in coma dopo l’incidente. Nel 2016 hanno infatti intrapreso tutti insieme il cammino di Santiago.

Non solo viaggi però. La coppia padre-figlio è infatti diventata nota grazie alle loro presenze in tv, da Le Iene a Le invasioni barbariche, e ai quattro libri pubblicati. L’unico modo che Andrea ha per comunicare con il mondo esterno è tramite un computer, così nei testi compaiono anche alcuni stralci scritti da lui stesso. La loro storia è poi stata raccontata anche nel romanzo Se ti abbraccio non avere paura di Fulvio Ervas, grande successo per le sue 24 ristampe in soli nove mesi. Ma anche nel film Tutto il mio folle amore, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e disponibile nelle sale dal 24 ottobre 2019.

Grazie ad Andrea, Franco ha raccontato di essersi avvicinato molto al mondo del sociale, fondando l’associazione I bambini delle Fate. Attualmente questa finanzia 48 progetti di inclusione sociale, conta 15 dipendenti e collaborazioni con 2500 privati. “Oggi guadagno la metà di prima e ho una sola priorità: Andrea. Potrei anche morire domani, non chiedo niente per me. Voglio solo aiutarlo a realizzare i suoi sogni“, ha dichiarato”.

Una vita non facile la sua, con un figlio che lo implora con un “Papà, aiutami a guarire da autismo” e un altro che ora, a 19 anni, è ricoverato in coma.