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Politici sotto scorta, il record: l'Italia è il secondo Paese al mondo

politici sotto scorta

Dopo l'assegnazione della scorta a Liliana Segre, si riaccende il dibattito: l'Italia è il secondo Paese al mondo per numero di persone sotto scorta

Due carabinieri accompagneranno Liliana Segre in ogni suo spostamento: è questa la decisione presa in difesa della senatrice a vita in seguito alle minacce che si sono diffuse sul web e allo striscione di Forza nuova esposto durante un appuntamento a cui partecipava a Milano. A poche ore dalla decisione presa durante il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, si riapre il dibattito sui politici sotto scorta.

Durante il precedente governo giallo-verde, è stato chiesto un maggior senso di responsabilità a ministri e sottosegretari nell’utilizzo delle auto blu. Richiesta particolare attenzione a livello locale. Poco più di un anno fa, infatti, nelle regioni del Sud si contava circa un auto (e un autista) ogni 100mila abitanti.

Politici sotto scorta: il caso italiano

Il 21 giugno 2018, Matteo Salvini, al tempo ministro dell’Interno, in seguito a una visita a una villa confiscata a esponenti della famiglia Casamonica, ha annunciato la volontà di “rivedere” i servizi di scorta e vigilanza in Italia. Salvini ha sempre denunciato un record tutto italiano: “Sono quasi 600 e occupano circa duemila forze dell’ordine”, numeri che “non hanno uguali in altri Paesi europei”.

Secondo i dati ufficiali dell’Ucis, aggiornati al 30 dicembre 2016, sono 574 le persone sotto scorta in Italia, stabilendo così un record assoluto in Europa, preceduti solo dagli Usa a livello mondiale. È stata sottolineata, inoltre, una tendenza in crescita negli ultimi anni. 267 sono magistrati, seguono gli esponenti politici nazionali e locali (74). Sotto protezione anche 36 imprenditori e dirigenti d’impresa, 33 dirigenti ministeriali e della pubblica amministrazione. I servizi di protezione, inoltre, impiegano 2.070 agenti delle forze dell’ordine. Così emerge dai dati del “Punto di situazione” dell’Ucis.

I politici

Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, Nunzia De Girolamo, Gianfranco Rotondi, Massimo D’Alema, l’ex sottosegretaria Maria Elena Boschi, Piero Fassino, l’ex ministro Maurizio Lupi e l’onorevole Ernesto Carbone del Partito Democratico. Sono questi alcuni dei politici italiani sotto scorta. Nessuna scorta, invece, per Franco Gabrielli, capo della Polizia.

Secondo i dati del Viminale, in altri Paesi europei gli scortati sono molti di meno: 165 in Francia, 40 in Germania, 20 nel Regno Unito. Tra i tanti sotto scorta italiani, oltre ai magistrati e politici, ci sono anche moltissimi giornalisti d’inchiesta minacciati dalla criminalità organizzata. Tra questi lo scrittore Roberto Saviano e Lirio Abbate, vicedirettore dell’Espresso. Si ricordi anche il giornalista Paolo Borrometi che ha ricevuto minacce dalla mafia, e la cronista di Repubblica Federica Angeli, minacciata dagli Spada di Ostia. Ma anche Michele Albanese del Quotidiano del Sud, a cui la ’ndrangheta ha indirizzato minacce e intimidazioni. Nella lista non mancherebbero neppure Magdi Cristiano Allam, l’ambasciatrice mancata di Israele Fiamma Nirenstein, il direttore della Verità Maurizio Belpietro, il collega Mario Calabresi, direttore di Repubblica. Inclusi Feltri, il direttore della Stampa Maurizio Molinari e il conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa.