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Funerali Vigili del Fuoco: l'ultimo saluto a Marco, Antonino e Matteo

funerali vigili del fuoco

Tra i presenti ai funerali dei vigili del fuoco morti nell'esplosione ad Alessandria anche il premier Conte e il ministro Lamorgese.

La mattina di venerdì 8 novembre alle ore 11 nella cattedrale di Alessandria si sono svolti i funerali di Antonino, Marco e Matteo, i vigili del fuoco morti nell’esplosione del casolare. Un messaggio dei compagni delle vittime, infatti, lo ha annunciato su Twitter.

Nella giornata di giovedì, invece, una folla di persone ha partecipato alla camera ardente presso il Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Alessandria.

Alessandria, funerali Vigili del Fuoco

Sono cominciati alle ore 11 i funerali dei vigili del fuoco morti lo scorso martedì nell’esplosione del casolare di Alessandria. Sulle bare di Matteo Gastaldo, Marco Triches e Nino Candido è esposto il tricolore, simbolo del servizio che hanno prestato alla patria anche a costo della vita. Sopra ai feretri, inoltre, sono stati adagiati i caschi dei tre pompieri insieme alle loro foto. Una scritta enorme al di fuori dell’edificio recita “I nostri eroi” all’interno di un cuore rosso. Tantissime le persone tra parenti, colleghi e amici che sono accorsi alla cattedrale per l’ultimo saluto ai vigili del fuoco di Alessandria. Presenti all’ultimo saluto anche il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il presidente della Camera Roberto Fico. Giuliano Dodero, il caposquadra dei vigili del fuoco rimasto ferito nell’esplosione, invece, è entrato in Chiesa sulla carrozzella.

Le indagini

Nel frattempo proseguono le indagini dei carabinieri sull’esplosione della cascina che ha causato la morte dei tre pompieri. Il procuratore Enrico Cieri ha spiegato che “per comprendere meglio cosa sia successo e chi abbia commesso l’atto scellerato continuano ad essere sentite più persone”. Inoltre, da quanto si apprende sono state sequestrate due bombole trovate tra le macerie dagli inquirenti. “È chiaro che il gesto – ha aggiunto il magistrato – non si inquadra in ripicche di vicinato, ma è ben più grave. Chi l’ha fatto, lo ha fatto per uccidere“.